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Inno alla crisi

Crisi finanziaria, crisi di governo, crisi religiosa, crisi diplomatica.

Pensateci bene , negli ultimi 24 mesi questo termine ha raggiungo una popolarità enorme , è diventato un Trending Topics, Freud, Jung e Lacan ne sarebbero orgogliosi, peccato che siano già morti!

Entri in bar, in un centro commerciale, ristorante, ti lamentati del servizio e cosa ti rispondono” cosa vuoi è la crisi”, non trovi lavoro? Ovvio c’è la crisi.
Mai termine fu così abusato, coccolato, interpretato

Che sia un alibi, un timor panico, una perversa semplificazione il problema è che non sappiamo più gestire le crisi, non solo non troviamo una risposta ma spesso sbagliamo pure la domanda.

In realtà dovremmo brindare alla crisi, perché libera risorse, stimola creatività sopite, annulla le differenze, oggi un avvocato e un clown hanno le stesse possibilità di successo. Quando non ci sono certezze sul futuro si sceglie per passione non per convenienza, quando ti bruciano la speranza il futuro diventa una meravigliosa scommessa e non un atto dovuto, brindiamo alla crisi quindi, mettiamoci in gioco, rischiamo, sbagliamo, sbagliamo e poi riproviamo e poi ancora e poi ancora di più, perché più nulla ci è dovuto.

Forse aveva ragione Checov, Qualsiasi idiota può superare una crisi; è il quotidiano che ti logora.

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