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Torrione Niccolò, viaggio nei luoghi top secret dello Ior

Torrione Niccolò V, ingresso da Porta Sant’Anna, poi Cortile Sisto V, in Vaticano. È qui, nel luogo che storicamente ospitava la prigione della Santa Sede, che si accede allo Ior, l’Istituto per le Opere di Religione, uno dei luoghi più segreti delle Mura vaticane. Difficile accedervi se non si è un funzionario della Santa Sede o un cardinale. Ma nemmeno un anno fa per la prima volta nella storia, la sede dello Ior era stata aperta ai giornalisti, sulla scia di un’operazione trasparenza voluta da Joseph Ratzinger e continuata da Papa Francesco. Una porta a vetri apre l’accessoall’Istituto. All’ingresso, sulla sinistra, campeggia una grande targa dedicata a Pio XI. Poco più avanti il mezzobusto di Leone XIII, fondatore dello Ior. Il direttore generale Paolo Cipriani aveva più volte sottolineato la direzione che intendeva prendere: “Vogliamo aprire i nostri scrigni e operare nella linea della trasparenza”. Una vasta sala circolare ospita gli sportelli per i clienti: circa una decina per le operazioni di cassa e uno sportello per l’apertura di fondi. Una decina anche i bancomat allestiti in diversi punti della Città del Vaticano. Con una curiosità: oltre alle consuete lingue per prelevare ed effettuare i versamenti, anche la scritta in latino.



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