Un altro rinvio da approvare nel Consiglio dei ministri di domani, con uno stop di tre mesi all’aumento dell’Iva al 22% che sarebbe dovuto scattare il 1 luglio. Ma il governo domani deciderà anche un primo pacchetto sul lavoro: ci saranno novità per chi assume a tempo indeterminato “in forma di decontribuzione alle imprese che assumono i giovani” e misure sui contratti a termine “senza diminuire le tutele”, ha annunciato il premier Enrico Letta alla Camera.
Il pacchetto di interventi
“Si tratta di scelte indipendenti da quanto accadrà a Bruxelles giovedì – ha aggiunto -. Chiederò con fermezza che l’Unione non abbandoni a se stessi gli Stati membri. Successivamente – ha confermato il presidente del Consiglio – vareremo un secondo pacchetto di interventi”.
Lo scontro con i sindacati
Ma, intanto, il pacchetto che il ministro del Lavoro Enrico Giovannini porterà domani in Consiglio dei ministri potrebbe cambiare ancora. “Non per tutti i contratti fino alla fine del 2015. Ma solo per le attività direttamente collegate all’Expo di Milano o, per tutte le altre, soltanto in caso di accordo esplicito fra imprenditori e sindacati – evidenzia sul Corriere della Sera Lorenzo Salvia -. Fino a pochi giorni fa sembrava che uno dei punto fermi del decreto legge dovesse essere la sperimentazione di due anni e mezzo sulla cosiddetta flessibilità in entrata. E cioè un’inversione di marcia rispetto alla riforma Fornero dell’estate scorsa, che avrebbe portato di nuovo ad accorciare a 10 e 20 giorni le pause fra i contratti a termine, ad allargare le maglie dei contratto senza causale e a facilitare l’apprendistato anche abbassando le percentuali di assunzioni obbligatorie. Ma nell’incontro di ieri mattina con Enrico Letta, i sindacati hanno puntato i piedi su questa ipotesi, sostenendo che si rischierebbe di incentivare di nuovo la precarietà”.
Le coperture
“Resta ancora un giorno per trovare il punto di caduta finale, non solo sulla flessibilità ma anche sulla riforma dei centri per l’impiego e sulle nuove regole per la social card. Così come trovare le risorse necessarie. Al momento l’unico punto fermo è il miliardo di euro che potrà essere usato nel Mezzogiorno, per ridurre tasse e contributi sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato dei giovani con meno di 30 anni”, prosegue Salvia.
Il rinvio dell’aumento dell’Iva
Ma domani arriverà anche il rinvio dell’aumento Iva, con uno stop di tre mesi: ”La decisione va presa e il consiglio dei ministri dovrà dare una risposta conclusiva su questo argomento visto che siamo ormai arrivati a un passo dalla scadenza del primo luglio”, ha spiegato in un’intervista al Messaggero il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. Tra i nodi ancora aperti, ha sottolineato alla vigilia della riunione di governo, ci sono ”Iva, Imu, cuneo fiscale. Non escludo la necessità di un rifinanziamento della cassa in deroga entro fine anno – aggiunge – oltre al tema dell’occupazione”.