Grazie all’autorizzazione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi sul numero odierno del quotidiano Italia Oggi del gruppo Class Editori.
A Karlsruhe, sede della Corte costituzionale tedesca, sta andando in scena una pièce economica di rara originalità. Si discute di politica monetaria e della legittimità, sulla base dei trattati della Eu e della Magna Charta tedesca, del programma Omt, cioè le cosiddette Outright Monetary Transactions che altro non sono che i potenziali acquisti di titoli di stato di un paese membro per quantitativi illimitati, nel caso di un attacco alla moneta unica da parte della speculazione finanziaria. È il mondo con il quale la Bce di Mario Draghi, che è un prestatore di ultima istanza atipico, si è dotata dell’armamentario necessario per poter «spezzare le reni» alle strategie ribassiste sulla moneta unica finalizzate a farla implodere.
Secondo la Buba non rientra nel mandato della banca di Francoforte questa possibilità di creazione di base monetaria con operazioni sul mercato aperto, perché i trattati disciplinano puntualmente le modalità di azione della Bce. «Strumenti illimitati sono impossibili secondo il nostro mandato», ha detto il numero 1 della banca centrale tedesca Jens Weidmann membro del Direttivo della Bce, sottolineando che gli acquisti di bond avverrebbero al di fuori del controllo del Parlamento tedesco. Secondo Weidmann, per sostenere l’area euro dovrebbero essere utilizzati il Fondo salva stati permanente (Esm) e quello temporaneo (Efsf), i quali necessitano dell’approvazione dei Parlamenti nazionali per agire.
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