Ci sono sempre più acquirenti che guardano ai droni cinesi. Lo scrive il magazine Quartz e lo ripete il China Daily che dal Salone internazionale dell’aeronautica e dello spazio di Parigi lascia la parola a Ma Zhiping, manager della China National Aero-Technology Import and Export Corp.
“Il Wing Loong è abbastanza competitivo sul mercato internazionale”, spiega il dirigente cinese nell’annunciare che sono almeno cinque i Paesi intenzionati all’acquisto dell’aero pilotato in remoto made in China.
Il progetto Wing Loong è partito nel 2005, il primo volo di prova fu nel 2007, nel 2008 il modello fu presentato al salone dell’aeronautica di Zhuhai e poi un prototipo allo stesso appuntamento del 2012, attirando l’attenzione degli esperti militari stranieri.
La Cina può diventare un attore centrale nella proliferazione dei droni nei Paesi in via di sviluppo, si legge in un rapporto della Us-China Economic and Survey Commission pubblicato questo mese. “Le società cinesi si stanno posizionando per diventare un fornitore chiave nel mercato globale degli aerei pilotati a distanza […]. I droni cinesi hanno attirato l’attenzione di Paesi in Asia, Africa e Medio Oriente, soprattutto per il prezzo”, continua il documento.
Per il Wing Loong si parla di 1 milione di dollari l’uno, contro i 30 milioni che servono all’acquisto dell’equivalente statunitense, il Reaper. La tecnologia cinese dei droni è però ancora lontana dall’eguagliare quella statunitense. Come spiegato al China Daily da Wang Yangzhu, vicedirettore dell’Istituto per i sistemi aeronautici senza pilota dell’Università dell’Aeronautica di Pechino, la Cina è ad esempio ancora indietro nella produzione di mezzi paragonabili agli RQ-4 Global Hawk.
L’istituto di Wang è uno dei tre della Repubblica popolare specializzato nello sviluppo di droni assieme a quelli ospitati dall’università dell’Aeronautica di Nanchino e dal Politecnico dell’Università nordoccidentale dello Shaanxi. L’industria cinese sta comunque tenendo il passo.
Lo scorso maggio Foreign Policy ha pubblicato sul proprio sito le foto di un drone dotato di tecnologia stealth, ossia capace di renderlo invisibile ai radar, equivalente all’X-47 B della marina Usa. Le immagini sono girate sull’internet cinese attirando l’attenzione degli internauti d’oltre Muraglia. “I fan si scambiano informazioni sul drone e sulla data del primo test. Alcuni ritengono possa esserci già entro pochi mesi”, dice uno degli appassionati al China Daily. La stessa diffusione in rete delle immagini è stata letta da molti come la prova dei successi nello sviluppo del progetto.