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Le politiche recessive creano disastri

recessione

Io leggo in questo modo la storia economica: dopo le follie collettive delle due guerre mondiali e dopo le follie economiche delle banche (crisi del 1929 e del 2008), le politiche che creano recessione hanno solo creato disastri.

Fine della prima guerra mondiale: la pace di Versailles:

1) Mortifica l’Austria (che da impero potente del Centro Europa si riduce ai soli abitanti dell’Austria);

2) impone alla Germania pesantissime riparazioni economiche creando una inflazione disastrosa nella giovane Repubblica di Weimar (un chilo di pane arriva a costare un milione di marchi). La durissima crisi crea in Germania la nascita di due forze contrapposte, le camice brune di Hitler, e le bande rosse che si scontrano per le strade con migliaia di morti. E Hitler diventa politicamente importante.

3) Ma l’America capisce che la Germania non deve precipitare nel caos e offre un importante prestito nel 1924. E la Germania conosce una rapida ripresa economica e culturale e Hitler crolla ad un misero 1,9% nelle elezioni e si fermano le violenze.

4) Su questo panorama di recuperata tranquillità si abbatte il ciclone della crisi delle borse del 1929 che produce un vero cataclisma mondiale perché il Presidente americano Hoover, che vuole punire le banche che hanno speculato, crea politiche recessive (i poveracci cacciati dalle loro case creano nel Central Park di New York le malfamate Hoover ville). Queste politiche diffondono miseria in America e di rimbalzo in tutto il mondo (in Germania il Cancelliere Bruning adotta politiche recessive che creano milioni di disoccupati, suicidi di imprenditori e di lavoratori ridotti in miseria, violenze inaudite).

5) Hitler nel 1933 (con l’aiuto di Von Papen, uomo di destra e con l’appoggio di molti industriali) diventa cancelliere della Germania.

6) In America intanto, all’inizio del 1933, diventa Presidente Roosevelt e a marzo parte l’operazione New Deal con grandi opere pubbliche, che producono un forte rilancio dell’economia. Ma la forte ripresa provoca anche forte inflazione.

Ma la frittata Hitler, in Germania, ormai è fatta.

Ed è l’innesco della seconda distruzione dell’Europa (un grande generale francese, capo delle armate che avevano sconfitto Austria e Germania, Foch, aveva detto della pace di Versailles: “non sarà una pace, sarà un armistizio di 20 anni”).

7) La seconda guerra mondiale distrugge l’Europa e si teme un altro durissimo periodo di miseria di tutti, vincitori (Francia e Inghilterra) e vinti (Italia e Germania).

8) Ma questa volta in America c’è un Presidente (non eletto, ma successo a Roosevelt alla sua morte) che si chiama Truman.
Ha capito bene la lezione della storia e capisce che una Europa in miseria non fa comodo nemmeno all’America, la grande vincitrice della guerra.
E soprattutto potrebbe lasciare troppo spazio alla Russia col suo comunismo, che nella miseria potrebbe attecchire meglio.
E Truman offre a tutti i popoli europei, vincitori e vinti, restati nella linea d’influenza americana, una sostanziosa campagna di aiuti economici: il piano Marshall.
E favorisce la creazione di un mercato economico con due sconfitti (Germania e Italia) e dei vincitori (Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo)
Nasce la Comunità del Carbone e dell’Acciaio che sarà il nucleo di partenza della più ampia Comunità Europea.
Comincia a prendere corpo il sogno di quegli esiliati a Ventotene che avevano predetto: “se tra i confini europei cominceranno a passare liberamente le merci, forse non passeranno più i cannoni”.

Da questi avvenimenti traggo queste conclusioni: la ripresa dell’economia, anche se favorita da un’importante immissione di nuova moneta (che crea svalutazione e inflazione) è un male sopportabile. Le politiche recessive, invece, creano disastri.



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