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Letta e Napolitano concordano il calendario delle riforme

E’ pronto il calendario riformatore del governo Letta in stretta simbiosi con il Quirinale. Ecco le prossime tappe dell’esecutivo, in base alle ultime riunioni tenute fra ministri ed esponenti della maggioranza di governo tripartita.

Lo stato dell’arte

Subito la commissione di “esperti” consultiva per il governo, al più presto (forse già in settimana) l’esame del disegno di legge costituzionale che stabilirà la “procedura straordinaria” per il percorso delle riforme; e lavoro intenso per far partire il prima possibile (e con modalità rigorose) la consultazione pubblica via internet. Giorgio Napolitano preme sul governo perché il percorso delle riforme parta il prima possibile e il più seriamente possibile, e il governo risponde.

Gli incontri

Il premier Enrico Letta – accompagnato dal ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello e da quello per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini – ha confermato al capo dello Stato la volontà di accelerare il più possibile la partenza dell’iter che dovrebbe portare entro 18 mesi alla riforma della seconda parte della Costituzione.

La neutralità di Napolitano

Un incontro, riferiscono fonti ministeriali, che è rimasto solo su questi binari, vista la dichiarata volontà di Napolitano di restare “neutrale” rispetto alle scelte che compirà il Parlamento, e vista la stessa neutralità che da Palazzo Chigi fanno sapere vorrà tenere anche Letta. Anche se è notorio il forcing del Colle per portare a termine le riforme.

La posizione di Letta

“In questa fase non abbiamo alcuna intenzione di intervenire nei contenuti. La nostra preoccupazione – spiegano dallo staff del premier – è solo quella di far partire al più presto, e seriamente, questo percorso”. Tradotto, Letta non ha alcuna intenzione di farsi coinvolgere – e con sé il governo – nella querelle relativa al presidenzialismo, e preferirebbe piuttosto che il dibattito si spostasse dai giornali, con le relative polemiche, alle sedi opportune: “Vogliamo che sia messa in moto la macchina, poi dove ci condurrà lo sceglierà il Parlamento”, spiegano dallo staff.

Le prossime tappe

Al capo dello Stato, il premier e i ministri hanno relazionato sulle prossime tappe: il ddl sul 138, il cui indirizzo è stato sancito dalle mozioni approvate dal Parlamento, che potrebbe vedere un esame preliminare già questa settimana in Consiglio dei ministri; poi la nomina della commissione di esperti che avrà funzione consultiva per il governo: sarà di 20-25 elementi (“Il modello è la Commissione Balladur”) che potrebbero essere nominati già in questi giorni, visto che è necessario un semplice decreto del presidente del Consiglio; e poi la consultazione pubblica via internet: “Richiede procedure rigorose perché sia una cosa seria – spiegano fonti ministeriali – e si sta lavorando per attivarla quanto prima”.

Le parole di Quagliariello

Un percorso rispetto al quale il capo dello Stato, riferisce Quagliariello, “ha preso atto del buon ritmo con cui si è partiti e ci ha esortato ancora”. Napolitano, dice ancora il ministro per le Riforme, “ha tenuto a sottolineare che il suo ottimismo non è mai venuto meno perché il ritmo assunto dal processo di riforma è considerevole. E’ stata un’esortazione a non smarrire questo ritmo per strada”.


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