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Maledetta burocrazia

Adoro le semplificazioni, ma solo quelle amministrative. Ossimoro direte voi,
perché di quelle amministrative se ne sente parlare dai tempi dell’unità d’
Italia, sulla burocrazia poi si rischia il guinness dei primati, riunioni,
simposi, tesi di laurea. Ogni nuovo governo durante il discorso di insediamento
annuncia in modo ieratico la fine della burocrazia.
Mettetevi comodi, staccate il cellulare, avvertite parenti e amici di non
disturbarvi, perché il tempo si sa, è prezioso, già prezioso, non per lo stato
perché secondo un’indagine condotta dall’Istat ogni anno passiamo in coda nei
vari uffici circa 400 ore, calcolando il tempo sottratto ad altre attività
questo tempo dilatato ci costa, secondo il CODACONS 40 miliardi di euro ogni
anno.190 euro a testa su base nazionale.
Per gli amanti del federalismo, si pagano 227 ore a Roma, 140 euro a Palermo e
98 a Milano.
Chi ha molto tempo a disposizione e una discreta perversione può andare in un
ufficio postale della Basilicata, mettersi in fila nelle asl e negli ambulatori
della Regione Lazio, prendere la macchina a Napoli e Palermo , ogni regione un
primato, le famose eccellenze italiane.
Dimenticavo di dirvi che 400 ore equivalgono a 16 giorni, chissà quanti amori
nati in fila alle poste, quanti libri letti durante le ore di attesa, in realtà
per l’86% degli italiani il primo segnale di stress e nervosismo arriva dalle
file al comune e all’ospedale, seguono le attesa agli sportelli della posta e
le code nel traffico cittadino, ma questi sono dei pericoli sovversivi e dei
pessimismi cosmici.

Comunque state tranquilli perché il governo Letta ha appena nominato Mister
Agenda Digitale, Francesco Caio. Godetemi le file perché potrebbero diventare
un triste ricordo

Aspettando i primi provvedimenti del taumaturgo Caio, l’indagine del
Politecnico di Milano e Doxa certifica che solo il 19% degli enti ha
digitalizzato i pagamenti, il 27% afferma di averli adottati in modo
sperimentale. Il pagamento online tramite carta di credito è fermo al 5%.

Una corretta informatizzazione delle attività potrebbe portare risparmi fino a
15 milioni di euro e 8.100 FTE, pari a circa a 270 milioni di euro all’anno

Per quanto riguarda lo Sportello Unico, il 60% degli enti locali dispone di
una piattaforma telematica per interagire con le imprese, il 37% adotta
soluzioni per la conservazione sostitutiva e il 35% gestisce il back office in
modalità digitale. Molto più basso il livello di digitalizzazione delle
interazioni con gli Enti terzi, mentre il solo il 4% dichiara di condurre dei
servizi in modalità digitale. Solo l’1% delle PA intervistate infine afferma di
aver completamente informatizzato tutto il processo.

Che dire, “Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate”.

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