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Napolitano bacchetta l’Unità sul presidenzialismo

I toni sono pacati e cerimoniosi. Ma Giorgio Napolitano e Claudio Sardo, leggendo la replica del Capo dello Stato e la controreplica del direttore dell’Unità questa mattina sul quotidiano, non se le mandano a dire.

Ma andiamo con ordine.

Ieri il giornale fondato da Antonio Gramsci ha scelto di titolare “Quando Napolitano disse no”, in riferimento a un intervento pronunciato dal presidente della Repubblica nel 2008, in occasione dei 60 anni della Costituzione in cui faceva riferimento ai limiti del semipresidenzialismo in Francia e sembrava in qualche modo suggerire riforme da circoscrivere nei limiti del sistema parlamentare.

Un “ripescaggio” che non è piaciuto troppo a Napolitano che ha preso carta e penna e risposto all’Unità in una lettera pubblicata stamattina: “Oggi che il confronto sul ‘semipresidenzialismo alla francese’ si è riacceso, debbo esortare a non utilizzare impropriamente interventi pubblici da me svolti in varie occasioni per ‘tirarmi da una parte’ nella disputa in corso tra forze politiche e su organi di stampa. Di fronte alla decisione del Parlamento di aprire un processo di riforme istituzionali e costituzionali, non posso che restare rigorosamente estraneo, preoccupandomi solo di garantire che tale processo si svolga secondo regole corrette e auspicando che non parta da sommarie contrapposizioni pregiudiziali”.

Cortese la replica del direttore del giornale, Sardo, che ringrazia il capo dello Stato ma non rinuncia nella sua controreplica a dire la sua sul presidenzialismo: “Da cittadino gli sono ancor più grato per questo. Tanto che riterrei un grave errore rinunciare a questa figura, così essenziale al nostro equilibrio costituzionale, per sostituirla con un presidente eletto direttamente dai cittadini in quella che diventerebbe la competizione politica più importante e più divisiva”.



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