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Presidenzialismo ed Europa, le sfide del governo Letta

camaldoli

Caro Direttore,

mantenere la Repubblica Parlamentare o iniziare un percorso per la Repubblica Presidenziale?
Il dibattito attorno a questo tema inizia a diventare acceso. Molti esponenti politici si dichiarano oggi favorevoli alla forma presidenzialista, spesso con fini puramente tattici.

Se osserviamo il passato, già Calamandrei spiegò i vantaggi della forma presidenziale durante la Costituente, Bettino Craxi e la Grande Riforma tentarono di mettere al centro questo tema. Le commissioni Bozzi, De Mita – Iotti e D’Alema partirono con grandi attese, finirono in un nulla di fatto.

Per questo non nutro alcuna fiducia sulla capacità di questo Parlamento, nonostante le buone intenzioni dl alcuni (soprattutto del ministro Quagliariello), di mettere mano efficacemente alla Costituzione. Troppi rischi, nel PD in particolare, di provocare spaccature difficili da ricomporre. Serve uno stimolo esterno, solo da lì può arrivare l’innesco di una bomba istituzionale. La crisi economica, fiscale e morale dello Stato deriva da quella istituzionale.

La prima battaglia da affrontare sarà quella di pungolare il Parlamento di indire un referendum d’indirizzo per far scegliere ai cittadini la forma di Stato: come nel 1946 si scelse tra Monarchia e Repubblica, oggi lo si deve fare tra Repubblica Presidenziale e Repubblica Parlamentare. Ridiamo lo scettro in mano al popolo sovrano.

Insieme ad altri amici, tra cui Giorgio Stracquadanio, Sergio Scalpelli, Davide Giacalone e Fabrizio Rondolino, voglio impegnarmi in questa battaglia politica per costruire una lobby presidenzialista. Lo strumento con cui lo faremo sarà “Il Presidenzialista”, un web-magazine (che dovrebbe debuttare nel mese di luglio) che avrà l’obiettivo di affrontare quotidianamente questo tema, mettendolo in relazione con tutte le criticità economiche, sociali e morali dell’Italia.

Ovviamente guardiamo tutti con grande favore l’iniziativa di raccolta firme avviata dal professore Giovanni Guzzetta, un segnale di come questo aspetto sia di primaria importanza. Non è vero che con il Presidenzialismo non si mangia. Solo da questo punto potrà realmente partire un percorso di modernizzazione politica ed economica per l’Italia.

Un esecutivo finalmente e davvero autorevole avrebbe tutte le caratteristiche per andare in Europa a battersi per un progetto di vera unione europea, come auspicato dall’appello promosso dal professore Paolo Savona.

Sono convinto che questi due temi siano fra loro strettamente collegati e che esistano possibilità per una fruttuosa collaborazione.

Primo “tour” europeo del neopremier Enrico Letta (fonte video: Euronews)



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