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Prism, chi vuole legare le mani all’Intelligence e a Obama

Nel 1975, sotto la presidenza di Gerald Rudord Ford, il senatore dell’Idaho Frank Church (nella foto) chiese l’avvio di un’indagine speciale sugli abusi dell’intelligence Usa. L’inchiesta, su cui si accesero i riflettori a seguito di un articolo del New York Times sullo spionaggio interno illegittimo, esplorava una vasta area di attività, compreso il tentato omicidio del leader cubano Fidel Castro e dell’eroe nazionale congolese Patrice Lumumba.

Le modifiche a seguito dell’indagine della Church Commitee

I 14 volumi del report, ricorda il Financial Times, divennero un caso di studio della burocrazia statale fuori controllo. La commissione Church fu accusata di voler distruggere la Central Intelligence Agency, la Cia, ma riuscì a spianare la strada per giungere a tre cambiamenti decisivi: furono proibiti gli omicidi e la sorveglianza degli americani da parte dell’intelligence e fu decisa la creazione di un nuovo apparato investigativo.

Dati e droni

Ora, dopo più di un decennio di guerra del terrore, i servizi segreti si ritrovano a difendersi dalle stesse accuse mosse loro 40 anni fa dalla commissione Church. I nuovi strumenti di sorveglianza usati per gestire grandi traffici di dati dalla National Security Agency, la Nsa, la pongono ai limiti del rispetto del quarto emendamento della Costituzione Usa sulla protezione contro “le ricerche irragionevoli”. Allo stesso tempo, le rapide conquiste tecnologiche hanno permesso alla Cia di usare i droni per condurre centinaia di omicidi mirati per i sospetti di terrorismi in Yemen e Pakistan.

Le alleanze trasversali Democrats-Repubblicani contro la Nsa

Intanto, i timori sulle intrusioni nella privacy stanno plasmando nuove e imprevedibili alleanze tra democrats, come quella tra il senatore del Colorado Mark Udall, e conservatori come Rand Paul, senatore del Kentucky. Il rischio che corre il presidente Obama, se non riuscisse a veicolare un messaggio di fiducia nelle attività dell’intelligence, è quello di vivere un secondo mandato indebolito e sotto un fuoco di accuse che potrebbe minare la sua legacy, la sua futura eredità politica.

I poteri reali della Nsa oltre Prism

Secondo alcuni esperti la disputa sulla legalità di Prism (il sistema grazie al quale la Nsa, l’Agenzia per la sicurezza statunitense, controlla da almeno 6 anni le comunicazioni online effettuate all’estero dai clienti delle più grandi società informatiche del mondo) tralascia il fatto che alla Nsa è permesso monitorare più di quanto fosse immaginabile, compresi gli accessi internet e il traffico mail. Un ex funzionario ha spiegato come alla Nsa, grazie al Foreign Intelligence Surveillance Act (Fisa) può essere ordinata una sorveglianza lunga anche mesi. “Un’attività molto più invasiva della trasmissioni periodiche dei dati delle mail fornite dalle società”.

Gli attacchi sventati 

Dianne Feinstein, presidente della Commissione Intelligence del Senato, ha dichiarato che il database ha permesso di prevenire un attacco bomba alla metro di New York nel 2009 e di avviare un’indagine su un americano coinvolto nella pianificazione degli attacchi di Mumbai nel 2008. Ma Udall, che siede nella stessa commissione, ha messo in dubbio queste tesi, dicendo di non essere convinto del fatto che la raccolta di dati abbia davvero permesso di stroncare sul nascere attacchi terroristici contro gli Usa. “E’ importante limitare la quantità di dati che la Nsa raccoglie”, ha ribadito.

La questione droni

La credibilità del tribunale top secret Fisa, prosegue il Financial Times, è rilevante anche nel dibattito sugli attacchi condotti con  i droni. Secondo alcuni i potere del presidente Usa dovrebbero essere soggetti a un controllo esterno, quando invece nella materia è l’unico organo ad avere competenza, e lo stesso Obama ha dichiarato di considerare un sistema di pesi e contrappesi.

“Paradossalmente, sono le istituzioni a cui si è dato vita dopo le indagini della Church Committee ad essere sotto accusa”, ha spiegato Steven Aftergood della Federazione Usa degli scienziati. “Abbiamo bisogno di un nuovo paio di occhi e di menti aperte per restaurare un consenso ora troppo fragile”.

Il ruolo del Congresso 

Ma, in realtà, è il Congresso ad avere lo spazio per promuovere cambiamenti significativi. Il senatore Udall chiede una modifica sostanziale, limitativa, al Patriot Act per recuperare la fiducia nell’Intelligence. Quando l’atto fu riapprovato nel 2011, ci furono 23 voti contrari al Senato e 153 alla Camera dei Rappresentanti, non abbastanza per sperare in delle modifiche. Del resto, senza una pressione pubblica più forte, i servizi segreti respingeranno gli attacchi di qualsiasi Church Committee.

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