Skip to main content

Siria, ecco perché i negoziati rischiano di arenarsi

La lista di invitati al vertice Ginevra 2, che dovrebbe tenersi a luglio, fa discutere. Gli Stati Uniti hanno confermato il veto alla partecipazione dell’Iran, mentre l’Italia – con le dichiarazioni del ministro della Difesa Mario Mauro – riconosce il diritto di rappresentanza di Assad attraverso l’unico vero alleato della regione. “Quando ci si siede per fare la pace, non ci sono pregiudizi che tengano”, ha detto il ministro in riferimento al governo di Mahmud Ahmadinejad.

L’impegno (interessato) dell’Iran

L’Iran non vuole rimanere fuori dai negoziati di pace in Siria. Ma non solo per l’impegno verso il regime di Bashar al Assad, che è più che confermato dal punto di vista non solo militare, ma anche politico-culturale, ma soprattutto perché in gioco ci sono interessi nazionali dell’Iran.

In un’intervista a Formiche.net, Carlo Jean, professore di Studi strategici all’Università Luiss ed esperto di sicurezza, ha spiegato che l’Iran sicuramente parteciperà al vertice Ginevra 2 perché vuole essere partecipe delle decisioni che si prenderanno su quel tavolo dei negoziati. “C’è molta attesa per i risultati delle elezioni del prossimo 14 giugno e non si può precludere la possibilità di un accordo, un’intesa generale tra gli Stati Uniti e l’Iran. Non solo sulla vicenda in Siria e sul tema del nucleare iraniano, ma soprattutto sugli equilibri geopolitici nel Golfo”, ha detto Jean. Un aspetto in cui l’Iran svolge un ruolo fondamentale.

Lo stallo siriano

Secondo Jean, le decisioni di Ginevra 2 non daranno frutti, perché in Siria c’è una situazione di stallo che si potrà risolvere soltanto militarmente. “Il regime di Assad è alla controffensiva. Hanno avuto dei risultati recentemente con la presa di Qusayr, un luogo strategico perché permette di controllare l’autostrada tra Damasco e Aleppo e così bloccare le vie di rifornimento per i ribelli e riaprirle alle forze dell’esercito”, ha spiegato l’esperto di sicurezza.

Un altro aspetto da considerare della guerra siriana è la difficile situazione nella quale si trova la Giordania: oltre ai 500 mila rifugiati siriani e un drammatico problema di rifornimento d’acqua, il paese rischia di trovare nel suo territorio i qaedisti sfollati dalla Siria.



×

Iscriviti alla newsletter