“È finita l’era di Pdl e Lega”. Fotografa così lo sceriffo di Treviso, Giancarlo Gentilini, la sconfitta nella città che lo ha visto dominus indiscusso per vent’anni. L’84enne ex sindaco e vicesindaco nulla ha potuto contro Giovanni Manildo, 44enne candidato renziano del centrosinistra. Ma il suo commento potrebbe valere anche allargando l’orizzonte a tutto il territorio nazionale: queste elezioni comunali hanno come unico vincitore il Partito Democratico. Così non ha influito negativamente il cosiddetto “inciucio” con Silvio Berlusconi, come sospettato da qualcuno. Ai ballottaggi il centrosinistra è prevalso in tutti i capoluoghi e ha strappato al centrodestra Roma, Viterbo, Imperia, Brescia, Iglesias e Treviso.
Nel j’accuse dello sceriffo leghista che tante volte ha fatto sobbalzare sulla sedia per le sue esternazioni strampalate, c’è di fatto un fondo di verità. Quando Gentilini accusa di non aver avuto il supporto di Lega e Pdl, l’ex sindaco fa notare come di fatto per queste amministrative non ci sia stato una reale mobilitazione del centrodestra. Mentre a sinistra, tutti i leader, Matteo Renzi in primis, si sono fatti in lungo e in largo lo stivale a favore dei candidati sindaco, per Pdl e Lega non è stato così.
Silvio Berlusconi ha preferito rimanere per un lungo periodo in Sardegna e si è speso in prima persona, e senza troppo coinvolgimento, solo per Gianni Alemanno a Roma. Sì, c’era stato il famoso comizio di Brescia che però più che un sostegno al candidato Adriano Paroli si era trasformato in un ring contro i giudici politicizzati.
E guardando al Carroccio, Roberto Maroni aveva altro a cui pensare visti i dissidi interni e il ritorno sulla scena di Umberto Bossi ma la sua assenza dalla campagna elettorale di queste amministrative è stata notata da più di un osservatore.
Così non sorprende il cappotto del Pd. Una rivincita, che dopo il risultato deludente delle scorse Politiche, come spiega Claudio Velardi a Formiche.net, “può dare, in senso lato, una mano alla cavalcata del sindaco di Firenze” a livello nazionale.
