Pubblichiamo un articolo uscito sul numero di maggio 2013 della rivista Orizzonte Cina, mensile di informazione e analisi su politica, relazioni internazionali e dinamiche socio-economiche della Cina contemporanea a cura dell’Iai
In visita negli Stati Uniti nel febbraio 2012, l’allora vice presidente cinese Xi Jinping invitò Cina e Stati Uniti a stabilire “un nuovo tipo di relazioni tra grandi potenze del ventunesimo secolo”. Tre mesi dopo, l’allora presidente Hu Jintao riprendeva l’idea durante il quarto Strategic and Economic Dialogue (S&ED) tra i due paesi, utilizzando la stessa identica formulazione. Da allora l’espressione “nuovo tipo di relazioni tra grandi potenze” è diventata di uso corrente tra funzionari e studiosi cinesi. Lo scorso autunno è stata inserita nella Relazione politica al XVIII Congresso del Partito comunista cinese.
Sull’altra sponda del Pacifico, però, la controparte americana sembra meno entusiasta e continua a porre una semplice domanda: “Che cosa significa?”
“Nuovo tipo di relazioni tra grandi potenze” indica naturalmente qualcosa di opposto al “vecchio tipo di relazioni tra grandi potenze”. L’ascesa della Germania e del Giappone nella prima metà del XX secolo e l’ascesa dell’Unione Sovietica – causa rispettivamente di due guerre mondiali e della guerra fredda – sono gli esempi più ricorrenti del “vecchio tipo”, per non parlare delle guerre senza fine tra i regni e gli imperi europei tra XVII e XIX secolo. Certo, la Storia offre anche episodi di “ascesa pacifica” o “sviluppo pacifico”. Nel XX secolo gli Stati Uniti sostituirono la Gran Bretagna quale potenza egemone in modo pacifico; dopo la seconda guerra mondiale, l’Europa e il Giappone attraversarono decenni di “sviluppo pacifico”. I paesi protagonisti di questi esempi, però, erano legati alla potenza dominante da alleanze e condividevano con essa valori comuni se non vere e proprie culture politiche omogenee. Per contro, è difficile trovare nella Storia casi di potenze in ascesa e potenze dominanti che, in presenza di forti differenze ideologiche, abbiano saputo evitare conflittualità e guerre.
Quando i leader cinesi parlano di “nuovo” tipo di relazioni tra grandi potenze, è chiaro che ciò che intendono è una discontinuità rispetto a questa “maledizione della Storia”. È però sbagliato ritenere che il “nuovo tipo di relazioni tra grande potenze” sia un obiettivo, qualcosa che dovrà essere realizzato in futuro.