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Zanonato soccorre Giovannini stroncato dall’Ilo

1,7 milioni. Questo è il numero dei nuovi posti di lavoro che servirebbero per riportare l’Italia ai livelli pre-crisi. D’altra parte, secondo l’International Labour Organization (Ilo, l’agenzia Onu specializzata nella tutela del lavoro e dei diritti sociali), la riforma Fornero del 2012 non ha prodotto i risultati sperati. Ma la soluzione, per l’organizzazione con sede a Ginevra, non è neanche la staffetta generazionale riproposta dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. Più vicina all’indirizzo Ilo è la proposta del ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, che sulla scia delle dichiarazioni programmatiche del governo ha rilanciato la detassazione per le aziende che assumono.

I nuovi posti di lavoro necessari in Italia

Servono all’Italia circa 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro per riportare il tasso di occupazione ai livelli pre-crisi. E’ la stima che fa l’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) nel “Rapporto sul mondo del lavoro 2013: Scenario Italia”. “Dopo il periodo 2011 ed inizio 2012 in cui i livelli di occupazione sono rimasti stabili, nella seconda metà del 2012, la perdita di posti di lavoro ha segnato una accelerazione: sono stati persi quasi 100.000 posti negli ultimi due trimestri. Nel quarto trimestre del 2012, gli occupati erano diminuiti di oltre 48.000 rispetto al trimestre precedente. Inoltre, a partire dal secondo trimestre del 2008, l’economia italiana ha perso circa 600.000 posti di lavoro. Siccome, nello stesso periodo, la popolazione in età lavorativa è aumentata di circa 1,1 milioni, servono all’Italia – osserva l’Ilo – circa 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro per riportare il tasso di occupazione ai livelli pre-crisi”.

No alla staffetta generazionale

I lavoratori giovani non devono prendere il posto di quelli più anziani. “Qualora si considerino le recenti proposte di condivisione del lavoro tra lavoratori giovani e anziani, è importante notare che i giovani non devono prendere il posto degli adulti. Infatti, il contatto con lavoratori più sperimentati attraverso il tutoraggio – osserva l’Ilo – può fornire consigli, istruire alle buone pratiche sul luogo di lavoro, aiutare a dissipare i malintesi riguardo ai giovani. Tuttavia, il governo dovrebbe considerare altri mezzi per sostenere l’occupazione giovanile, come il sistema di garanzia per mantenere i giovani dentro il mercato del lavoro; incentivi all’assunzione di giovani più svantaggiati (disoccupati di lunga durata o giovani poco qualificati), borse di formazione e sforzi per migliorare la corrispondenza delle competenze (skills matching)”.

Il peggioramento dopo la riforma Fornero

L’occupazione precaria (contratti involontari a tempo determinato o part-time) si è diffusa largamente in Italia. A partire dal 2007, il numero dei lavoratori precari è aumentato di 5,7 punti percentuali ed ha raggiunto il 32% degli occupati nel 2012. “La percentuale dei contratti a tempo determinato sull’insieme dei contratti precari è probabilmente aumentata a seguito della riforma Fornero“, sottolinea l’Ilo.

Più equità nei Paesi in via di Sviluppo

Le disuguaglianze di reddito non fanno che aumentare nei Paesi sviluppati, così come i salari dei manager di punta e i profitti delle grande aziende, denuncia l’Ilo, che rileva invece una tendenza inversa nei Paesi in via di sviluppo.

Classe media e dirigente

Il rapporto conferma che le classi medie di numerose economie avanzate indietreggiano, un fenomeno alimentato in particolare dalla disoccupazione di lungo periodo, dal deterioramento della qualità del lavoro e dall’uscita dal mercato del lavoro. Al contrario la remunerazione delle classi dirigenti, ancora un volta, è schizzata verso l’alto, dopo un brevissimo stallo all’indomani della crisi mondiale. Inoltre, i profitti netti nell’economia mondiale sono cresciuti tra il 2007 e il 2012 di 3,4 punti percentuali nei paesi del G20 a reddito medio e di 2,2 punti percentuali nei paesi del G20 della parte alta della classifica, mentre gli investimenti sono scesi del 3,6%.

Sgravi fiscali per le aziende che assumono?

Le risorse sul tavolo sono poche e diventano l’ostacolo contro cui combattere in ogni consiglio dei    ministri. Ma per affrontare il problema dell’occupazione giovanile, il governo Letta sta studiando meccanismi di “sgravio fiscale” a chi assume a tempo indeterminato, ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, non pronunciandosi sui tempi in cui verrà discusso il tema in consiglio dei ministri. Quindi, secondo il ministro, “la prima cosa da fare è favorire quelle aziende che assumono a tempo indeterminato i giovani, introducendo meccanismi di sgravio fiscale”. Per questo “stiamo studiando quali sono quelli più efficaci”.


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