Mark Carney ha preso ufficialmente posto su una delle poltrone più importanti della finanza mondiale: quella di governatore della Banca d’Inghilterra. Arriva dal Canada, dove è stato per anni il numero uno della banca centrale portando il Paese fuori dalla recessione in tempo record.
Il 48enne, successore di Mervyn King e additato come uno dei migliori banchieri centrali della sua generazione, si appresta ad accettare una nuova sfida: ridare velocità all’economia britannica. A giugno la produzione industriale è salita ai massimi da di due anni mentre la concessione di mutui immobiliari è al livello più alto da dicembre del 2009.
La Bank of England (BOE) ha reso noto che, nella seduta tenutasi oggi, il Monetary Policy Committee (MPC) ha stabilito di lasciare invariati i tassi d’interesse allo 0,5%. Il pound ha toccato il suo livello minimo mensile contro il dollaro e il record al ribasso delle ultime 11 settimane contro l’euro. Inoltre, il Comitato di politica monetaria, ha deciso di continuare il suo programma di acquisto di asset, per un importo di 375 miliardi di sterline.
Secondo l’economist di Commerzbank, Peter Dixon, “la reazione dei mercati sembra essere esagerata. La volatilità immediatamente successiva alle dichiarazioni di Carney è del tutto priva di fondamenta”.
E secondo l’economista di Rbs, Ross Walker, “le dichiarazioni di Carney sono più accomodanti di quanto ci aspettassimo sia noi che il mercato. Non le interpretiamo come una preferenza per il taglio dei tassi, ma crediamo che il Quantitative Easing resti il principale strumento monetario. La prima impressione è quella che conta, e sembra proprio che Carney sia un vero dovish, una colomba dell’economia monetaria”.