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Berlusconi condannato? Un Grillo al quadrato

Che ne è stato degli italiani, popolo di navigatori, poeti, berlusconiani o anti-berlusconiani? Davanti alla Cassazione, ad attendere il verdetto finale per Silvio Berlusconi, le foto di Formiche.net lo testimoniano, c’è solo un grande circo mediatico, per dirla alla Zoro, ma di manifestanti pro o contro Silvio neanche l’ombra. Solo uno sparuto e coraggioso contestatore indossa un cartello con la scritta: “Pietà per Berlusconi”. Sarà il caldo o gli italiani iniziano a disinteressarsi delle sorti del loro leader prediletto o detestato? Sulla seconda ipotesi, confermata anche dal direttore di Lorien Consulting Antonio Valente, Formiche.net ha chiesto un parere a Mario Adinolfi, giornalista ed ex parlamentare Pd.

“Agli italiani interessa poco di tutto ultimamente. Mi sono meravigliato mesi fa quando di fronte alla scandalo Fiorito non c’è stato nessuno che abbia manifestato di fronte alla Regione Lazio. Il disprezzo assoluto verso la politica si sta tramutando in indifferenza. E questa vicenda viene percepita come riguardante il ceto politico. Per di più siamo al 31 luglio e la gente è sfinita da una stagione di appuntamenti elettorali. Ha, per così dire, esaurito l’entusiasmo”.

Berlusconi non “buca” più come un tempo?
Un conto è questa vicenda, un conto è quando ci sarà da scegliere chi sarà il leader del centro-destra. Io, a differenza di molti, credo che una condanna non significhi la fine politica di Berlusconi. Lui sarà fortissimo anche fuori dal Palazzo. Il potere vero si esprime meglio fuori dal Parlamento. Basti pensare ai veri leader oggi in Italia: il presidente del Pdl, Beppe Grillo e a sinistra Matteo Renzi, Walter Veltroni e Massimo D’Alema. Solo Berlusconi è parlamentare tra loro. Il Cav. dovrebbe pensarci: con l’armamentario mediatico che si ritrova, potrebbe diventare un Grillo al quadrato.

Lui però dice che è pronto a ricandidarsi nel 2015…
Gli scenari possibili sono tre: con una condanna, andrebbe completamente in crisi il gioco delle larghe intese. Se la condanna prevederà una sentenza con un’interdizione breve, Berlusconi potrebbe tornare a ricandidarsi da “martire”, in caso di assoluzione si cementificherà questa stagione.

I suoi ex colleghi del Pd come si stanno comportando di fronte a questa vicenda?
Dissento su quasi tutto dica Ugo Sposetti ma questa volta ci ha preso: il Pd in caso di condanna di Berlusconi, cadrà come un birillo. Scoppierà una forte contraddizione interna perché ci si domanderà: come si fa a governare con un pregiudicato interdetto dai pubblici uffici? Si arriverà alla resa dei conti e sarà l’ennesima botta di fortuna per Matteo Renzi. Qualsiasi rottura dell’alleanza faciliterebbe la sua strada verso Palazzo Chigi.


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