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Brunetta, funambolo perfetto

Ah se tutti i partiti avessero un Renato Brunetta. Un politico così puntuale, prolifico ed eclettico. L’economista ed ex ministro davvero una ne fa e cento ne pensa. La sua materia specialistica, si sa, è l’economia. Tanto che è il responsabile economico del Pdl, ovviamente. Brunetta, ora che Giulio Tremonti è desaparecido politicamente, può sguazzare in lungo e in largo nel Pdl su materie economiche: ha di fatto monopolizzato tesi e proposte del partito berlusconiano; insomma, non si muove foglia che Brunetta non voglia.

Ma l’attivismo dell’ex ministro, con un incarico non da poco per mole di lavoro come quello di capogruppo alla Camera, non distoglie Brunetta da passioni non solo economiche. Così con la sua fondazione Free sforna dossier su tutto lo scibile politico ed economico. Oggi ad esempio il quotidiano Il Giornale dedica come ogni lunedì una pagina a uno studio di Brunetta: Immigrati, basta buonismo“, è il titolo del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti all’analisi di Brunetta, secondo cui “l’umanitarismo miope produce solo razzismo, per integrare i lavoratori stranieri occorre premiare i regolari, espellere i clandestini e investire nei Paesi d’origine“.

Il funambolismo di Brunetta, che evidentemente si avvale di una rodata e polivalente squadra di collaboratori, riesce a passare in pochi giorni da analisi sui flussi immigratori a ricerche dettagliate sulle presenze nei talk show della Rai. Infatti sta facendo ancora discutere un report di Brunetta sugli equilibri tutti spostati a sinistra – secondo i numeri presentati dall’economista – nelle principali trasmissioni di approfondimento politico della Rai. Un rapporto che ha destato anche l’interesse critico di Aldo Grasso del Corriere della Sera ma che è stato difeso ieri sul Giornale da Giuliano Ferrara. D’altronde è stato proprio il quotidiano il Foglio diretto da Ferrara il primo a dare conto e a lanciare la denuncia contro l’azienda pubblica radio-tv di Brunetta.

Ma la voracità intellettuale di Brunetta non conosce soste. Oggi infatti l’ex ministro dilaga nelle cronache politiche per un avvertimento lanciato nel corso di una intervista al quotidiano Avvenire: il Pd ha quasi il doppio dei ministri del Pdl, serve un riequilibrio. Ecco le parole precise dell’ex ministro: “A settembre dovremo stringere un nuovo contratto chiaro per una reale pacificazione protesa allo sviluppo. E si dovrà arrivare a una pari dignità di rappresentanza nel governo proporzionata ai voti raccolti alle elezioni“. Ma con tutta probabilità la richiesta ha un altro obiettivo: quello di porre condizioni (impossibili?) all’invito giunto da Guglielmo Epifani per un rafforzamento del governo. Vuoi rafforzare il governo, caro Epifani? Allora aumentiamo i ministri targati Pdl, è quanto escogitato il funambolico Brunetta, in perenne eruzione intellettuale.

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