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Così non s’ha da ‘Fare’. Il dl per la crescita non piace al Comitato per la legislazione

Il dl Fare “reca numerose norme i cui effetti finali appaiono destinati a prodursi in un momento significativamente distanziato rispetto alla loro entrata in vigore” e contiene “numerose disposizioni di carattere ordinamentale o che prevedono l’avvio di una fase sperimentale o transitoria o che, ai fini della relativa attuazione, richiedono molteplici adempimenti, talora plurimi e complessi”. È una delle (molte) critiche al provvedimento del Governo che dovrebbe servire a rilanciare l’economia, contenute nel parere del Comitato per la legislazione della Camera alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio che lo stanno esaminando. Una perizia dura, che arriva dopo quella forse ancor più severa del Centro studi di Montecitorio, che in un documento di dodici pagine ha messo in luce vizi di forma e di sostanza del provvedimento.

Riguardo alle procedure complicate per l’attuazione delle singole norme, il Comitato per la legislazione fa gli esempi degli articoli 32 e 35, veri labiriniti procedurali, dove è prevista “l’adozione di 5 decreti del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, da adottare in 4 casi sentite la commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro e la conferenza Stato-Regioni e in un caso previa intesa con la conferenza stessa”.

Inoltre, si legge nel parere, “numerose disposizioni contengono un termine iniziale di efficacia distanziato nel tempo”. Infatti, segnala l’organo della Camera, “diverse disposizioni troveranno applicazione a decorrere dal 2014”. Un esempio: il dl “reca all’articolo 55 una disposizione formulata in termini di interpretazione autentica di una previgente disciplina normativa ma, nel fare salve le attività compiute sulla base della stessa, sembrerebbe in realtà produrre effetti ex nunc ed avere dunque sostanza di una novella”.

LE ALTRE RICHIESTE: INPS, INAIL E GAS
Ci sono alcuni passaggi che l’organo della Camera chiede di sopprimere: come la norma (articolo 36, comma 1) che prevede la proroga degli incarichi dei componenti dei consigli di indirizzo e vigilanza dell’Inps e dell’Inail; e l’articolo 44, comma 1 e 2, che riconosce ai dipendenti dell’area della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria di strutture pubbliche, il servizio prestato presso strutture sanitarie pubbliche di un altro Paese Ue.

Il Comitato chiede inoltre di valutare la soppressione o la riformulazione, per questioni di efficacia del testo, anche dei commi 2,3,4 e 5 dell’articolo 4 (che riguardano le gare di distribuzione del gas per ambiti), il comma 1 dell’articolo 38 (su prevenzione incendi) e il comma 2 dell’articolo 41 (sul trattamento delle acque di falda contaminate). Altro articolo da rivedere è il 5, che interviene sui prezzi dell’energia elettrica, estendendo la Robin Hood tax, riducendo le tariffe incentivanti Cip6 per le rinnovabili e bloccando una maggiorazione degli incentivi all’elettricità prodotta da biocombustibili liquidi. Il Comitato chiede di rivedere il comma 4, secondo cui dal 2014 il valore del Cec (costo evitato di combustibile nell’ambito del meccanismo del Cip 6) sarà aggiornato trimestralmente in base al costo di approvigionamento del gas naturale nei mercati all’ingrosso.

Il Comitato per la legislazione chiede infine di precisare, “al fine di scongiurare il rischio che il contenuto di disposizioni di rango primario sia integrato da fonti subordinate, che l’aggiornamento in questione avverrà con legge”. VIC



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