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In Brasile c’è chi mugugna per i costi della visita di Papa Francesco

Sono ancora fresche nella memoria le immagini delle proteste di più di un milione di persone in Brasile. Contestavano l’alto costo dell’organizzazione di appuntamenti maestosi come la Confederation Cup, i Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016. Secondo i manifestanti, si tratta di spese che il Paese sudamericano non dovrebbe affrontare fino a quando non riuscirà a risolvere i deficit interni in materia di sanità, istruzione e infrastrutture.

Oggi gli occhi del mondo sono di nuovo sul Brasile per l’arrivo di Papa Francesco a proposito della Giornata mondiale della Gioventù. Ma questo costa questo evento? I brasiliani, uno dei popoli più cattolici del mondo, sono orgogliosi di dare ospitalità al primo viaggio del primo Papa latinoamericano della storia. Poi, se si tiene conto della rivalità tra l’Argentina e il Brasile, ancora di più. Ma le spese pubbliche di questa celebrazione stanno generando dibattito in Brasile.

Le fatture per lo Stato brasiliano

Negli ultimi mesi le proteste in Brasile hanno perso intensità, soprattutto perché l’attenzione mediatica si è spostata ad altri scenari e le telecamere di tutto il mondo, che erano lì per la Confederation Cup, se ne sono andate. Ma dal 22 al 28 luglio più di 6mila giornalisti internazionali copriranno la visita del Papa. E sono previste nuove manifestazioni.

Il quotidiano brasiliano O Globo ha pubblicato tutte le spese pubbliche della Giornata Mondiale della Gioventù. La cifra fino ad oggi supera i 73 milioni di dollari.

Circa 50 milioni di dollari è la fattura che il governo federale deve pagare per il piano di sicurezza, che copriva anche parte della Confederation Cup. I contributi del governo dello stato di Rio e il municipio di Rio de Janeiro, invece, hanno pagato circa 11,5 milioni di dollari ogni uno. Per iniziare. Il conto sarà decisamente maggiore.

L’offerta mai arrivati

O Globo ha svelato che i primi giorni del mese di luglio il governo brasiliano ha rifiutato l’aiuto del Vaticano (circa 40 milioni di dollari) per coprire il deficit delle spese.

Secondo gli organizzatori, il costo totale sarà tra i 143 e i 156 milioni. Il piano era coprire il 70% di queste spese con i contributi dei pellegrini e le donazioni, ma fino alla settimana scorsa non sono arrivati.

La polemica per l’uso di fondi pubblici per l’evento cattolico è arrivata persino ai tribunali, quando un pm brasiliano ha chiesto di fermare un appalto municipale per servizi sanitari durante la Giornata Mondiale della Gioventù. In gioco c’erano circa 3,5 milioni del comune.

Nella contestazione si è specificato che l’evento è privato e di carattere religioso e non può usufruire delle risorse pubbliche. Formalmente gli sponsor della Giornata Mondiale della Gioventù sono banche private, imprese locale e multinazionali.

Questione di rapporti

Il ministro degli Affari esteri brasiliano, Antonio Patriota, ha detto che il viaggio di Papa Francesco non è solo la visita di un leader spirituale ma anche quella di un capo di Stato. “Noi lo vediamo dalla prospettiva dei rapporti internazionali tra il Brasile e il Vaticano”, ha detto in un’intervista con l’agenzia di notizie Efe, per provare a giustificare i costi dell’evento.


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