Nello scandalo Datagate finisce pure il colosso del magnate statunitense Bill Gates. Microsoft ha infatti lavorato a stretto contatto con l’intelligence americana per consentire l’intercettazione delle comunicazioni, aiutando anche la National Security Agency ad aggirare i propri sistemi di sicurezza per accedere ai dati degli utenti. A rivelarlo il quotidiano inglese The Guardian, che è venuto in possesso di un documento segreto che svela in che modo il gruppo hi-tech ha permesso ai servizi segreti di entrare nelle sue banche dati.
Outlook e Skype
Il nuovo documento svela che il colosso di Redmond, Stato di Washington, ha aiutato l’Nsa a entrare nel servizio di posta Outlook.com e a registrare anche le conversazioni via chat. E ancora che la piattaforma Skype, acquistata da Microsoft nel 2011, ha lavorato a stretto contatto con l’intelligence per consentir loro di raccogliere video e chat dei suoi utenti attraverso Prism.
La piattaforma cloud SkyDrive
Il gruppo ha anche messo a disposizione le chiavi di accesso alla piattaforma di archiviazione cloud SkyDrive, che ha più di 250 milioni di utenti in tutto il mondo. La notizia arriva un mese dopo gli scoop di Guardian e Washington Post che grazie alle rivelazioni di Edward Snowden avevano svelato al mondo i programmi di sorveglianza dell’intelligence americana.
La reazione di Microsoft
“Microsoft non concede e non offre al governo nessun accesso diretto a nessuno dei suoi prodotti”. L’azienda ha affidato a una nota la replica al Guardian: “Abbiamo chiari principi che guidano le nostre risposte alle richieste del governo per le informazioni sui consumatori”.