Skip to main content

Della Valle tra avanzate e arretramenti. Come si chiuderà la partita su Rcs?

Si stanno per giocare i minuti finali della partita dell’aumento di capitale da complessivi 421 milioni di Rcs. Dopo che ieri il gruppo editoriale ha comunicato che l’operazione si è conclusa con un inoptato pari al 15% sulle azioni ordinarie (che rappresentavano la parte più consistente della ricapitalizzazione, per 400 milioni), gli occhi sono puntati sul 10 luglio, primo giorno dell’asta in cui, fino al 16, verranno riofferti in Borsa i diritti residuali.

Sfida sull’inoptato offerto in asta

Quel giorno, infatti, se Diego Della Valle manterrà fede a quanto dichiarato in una conferenza stampa del 4 giugno, dovrebbe rilevare quasi tutto l’inoptato, che ha un valore complessivo di 60 milioni, così da salire – come appunto si è detto pronto a fare – oltre il 20% del gruppo che tra le altre cose pubblica il Corriere della Sera. In altri termini, l’imprenditore marchigiano ha fatto sapere che, a patto che si verifichino alcune condizioni come lo scioglimento del patto di sindacato, potrebbe superare la quota del 20% già prenotata dalla Fiat presieduta da John Elkann con un “blitz” annunciato a sorpresa dal Lingotto il 28 giugno.

Gli interrogativi sulle mosse di mister Tod’s

I dubbi, sulla possibilità che Della Valle effettivamente rilevi l’inoptato, sono molteplici: lo farà davvero o si tratta dell’ennesima operazione mediatico-finanziaria che mister Tod’s si dice pronto a fare e poi non chiude? E anche se effettivamente fosse pronto a farlo, glielo lasceranno fare? Fiat permetterà che Della Valle lo superi? E in ogni caso, non si era detto che anche i fondi di private equity Investindustrial di Andrea Bonomi e Clessidra di Claudio Sposito, sarebbero stati interessati a entrare nella partita Rcs attraverso l’aumento di capitale?

Gambarotta: “Credo che Fiat si farà vedere all’asta sull’inoptato”

Chi pensa che la Fiat di Elkann potrebbe presentarsi all’asta dell’inoptato per “ contro sfidare” Della Valle è Gianni Gambarotta, editorialista economico ed ex direttore del Mondo e di Finanza & Mercati. “Fiat – osserva Gambarotta in una conversazione con Formiche.net – ha già messo sul piatto 93 milioni per assicurarsi poco più del 20% del capitale ordinario del gruppo editoriale e non mi stupirei se andasse fino in fondo presentandosi anche all’asta dell’inoptato. Altrimenti – prosegue Gambarotta – se Della Valle crescesse nell’azionariato, la fusione tra il Corriere della Sera e la Stampa, operazione che sembra stare particolarmente a cuore a Elkann, non è detto che sarebbe così facile da fare passare. Se Fiat si farà vedere anche all’asta dell’inoptato, come credo, resterà invece il leader assoluto nel gruppo editoriale”.

Le boutade di Della Valle nelle partite finanziarie sui salotti

Insomma, per Della Valle il finale di partita non si prospetta di certo semplice. E così, i maligni, hanno già cominciato a sussurrare che quella su Rcs potrebbe essere l’ennesima battaglia finanziaria dell’imprenditore marchigiano con risultati non troppo esaltanti. Di recente, è successo con la partita su La7, la rete televisiva messa in vendita da Telecom Italia attraverso la controllata Telecom Italia Media. Della Valle, a un certo punto, si fece avanti con un gruppo di altri imprenditori di cui non svelò mai il nome e tentò anche di unire le forze con Clessidra per comprare la rete. Ma non ci fu nulla da fare, perché La7 è stata acquistata dall’editore Urbano Cairo. Nel 2011, invece, Della Valle tentò di rafforzarsi in Mediobanca comprando delle opzioni per crescere al 2% di Piazzetta Cuccia, ma anche quell’operazione andò in fumo. E mister Tod’s, conosciuto per i suoi modi non sempre concilianti, uscì dal patto di sindacato di Mediobanca sbattendo la porta, nonostante vantasse un accordo con Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca. La stessa cosa che ha fatto in Rcs nell’aprile del 2012. Anche dal “salotto” delle Generali, dove era consigliere, Della Valle, dopo avere sostenuto la “cacciata” di Cesare Geronzi dell’aprile del 2011, si è dimesso poco più di un anno fa, in aperta polemica con la sostituzione dell’amministratore delegato Giovanni Perissinotto con Mario Greco, tuttora in carica.

Meno male che c’è la Tod’s

Spostando lo sguardo dalla finanza e dai salotti all’industria, però, senza dubbio Della Valle si può consolare con i risultati del suo gruppo di calzature Tod’s, che è riuscito a migliorare gli utili anche in un anno difficile come il 2012.



×

Iscriviti alla newsletter