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La Germania interviene sull’Egitto e dimentica la Ue. E a Cipro…

L’Unione Europea è stata un sogno, un progetto. È divenuto nel tempo una finzione, un modo per certificare una sorta di legge del più forte nel vecchio continente. Dividendo per imperare, la Germania ha avuto il merito, che è giusto riconoscerle, di guidare il treno di Bruxelles dal punto di vista economico, politico e monetario.

Ora, forse, la misura è colma e il gioco chiaro. A chi ancora intende nascondersi dietro l’ipocrisia europeista, non potrà negare che è la Germania ad essere finita in fuorigioco. Il ministro degli esteri tedeschi, Guido Westerwelle, è intervenuto in una questione internazionale prendendo una posizione netta, al momento non condivisa con gli alleati. “L’Egitto deve evitare violenze o minacce contro i Fratelli musulmani, e rimuovere le restrizioni alla libertà di Mohamed Morsi“.

Le considerazioni possono essere condivise o meno, non è rilevante. Quello che conta è che il ministro tedesco se ne infischi della diplomazia Ue e si comporti da pieno sovrano del proprio Stato. Benissimo, sia chiaro. Purché “tana liberi tutti”. Se poi, come indicato da Moody’s, Cipro rischia di uscire dall’euro, perché non guardare alla realtà senza più paraocchi?


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