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Gli scontri in Egitto

Come in molti temevano, il venerdì delle manifestazioni di piazza in Egitto, pro e contro il regime militare, è sfociato in un bagno di sangue. Dopo i raduni, convocati rispettivamente dal capo dell’Esercito generale Al Sisi e dai Fratelli musulmani, le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco sui manifestanti islamisti. Il partito di Morsi parla di “centinaia di morti”, ma sul bilancio c’è anche una guerra di cifre.Da un ospedale del Cairo arrivano le drammatiche immagini di numerosi cadaveri che sono stati radunati in un obitorio improvvisato. Un medico spiega la situazione. “I corpi che hanno portato qui – spiega la dottoressa – erano stati uccisi con colpi alla fronte, alla nuca oppure al petto”. “Qui ce ne sono 37 – aggiunge la donna – ma ci sono cadaveri anche in atri cinque ospedali della città”.I feriti degli scontri sembrano essere nell’ordine delle migliaia e dall’Occidente sono arrivati commenti molto preoccupati per l’uso della violenza e il rischio di scivolare in una guerra civile. Il governo militare, da parte sua, ha fatto sapere che la responsabilità delle tensioni è stata degli islamisti e che la polizia avrebbe usato solo gas lacrimogeni. I cadaveri però sono rimasti sul terreno.


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