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Ecco come il Pd si divide su Alfano

Per gentile concessione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo il commento di Massimo Tosti uscito sul quotidiano Italia Oggi.

L’affaire Kazakistan resta avvolto da mille misteri e una quantità incalcolabile di subordinate: Mukhtar Ablyazov (il marito di Alma Shalabayeva, la donna rispedita ad Astana) non è soltanto un dissidente, nel mirino di Nursultan Nazarbaev, ma è anche un uomo condannato dai tribunali inglesi per appropriazione indebita. Le procedure seguite dalla polizia (e dalla magistratura) italiana per rispedire la Shalabayeva (e sua figlia) in Kazakistan sono state frettolose, anche se apparentemente regolari. Il ministro Alfano ha dichiarato in parlamento che era all’oscuro della vicenda. Il suo capo di gabinetto si è dimesso (ma, forse, medita una rivincita). Claudio Scajola (il meno indicato a formulare un’accusa del genere) ha sostenuto che Alfano «non poteva non sapere»), ma (a parte lui) il Pdl difende compatto l’operato del vicepresidente del consiglio. Qualche malumore in più trapela nelle file del Pd: il più battagliero è Matteo Renzi che invita Enrico Letta (che si trovava a Londra quando Alfano si è presentato in parlamento) a intervenire sulla vicenda, chiarendo la posizione del governo.

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