Questo commento è stato pubblicato il 25 luglio su Milano Finanza
Le ultime trimestrali dei colossi della tecnologia mondiale hanno ricordato quanto sia competitivo il business del mobile. Dopo quasi due anni dall’acquisto di Motorola, Google ha riportato una perdita di 342 milioni di dollari nella sua divisione Motorola Mobility, che non ha ancora iniziato a commercializzare il nuovo telefono, il Moto X, e fatica a produrre le sinergie industriali che ne avevano suggerito l’acquisto nel 2011. E sempre Google ha deluso nella capacità di generare ricavi dalla nuova piattaforma per la raccolta pubblicitaria dai terminali mobili. Microsoft, dal canto suo, ha registrato 900 milioni di dollari di perdite per il cattivo andamento delle vendite di Surface, il nuovo tablet del colosso di Redmont. Il posizionamento della società co-fondata da Bill Gates nel settore del mobile è molto meno veloce e profittevole rispetto agli annunci fatti due anni fa dal ceo Steve Ballmer e la prospettiva di acquisto della divisione terminali di Nokia, tornata di attualità lo scorso mese di giugno, potrebbe essere meno facile da gestire anche per una multinazionale che, nonostante le difficoltà congiunturali, dispone ancora di circa 77 miliardi di dollari di cassa e continua a generare cash flow a un ritmo miliardario trimestre dopo trimestre. In ogni caso l’andamento delle vendite di terminali e servizi nel mercato del mobile certifica, per l’ennesima volta, quanto sia difficile chiudere il distacco quando si è perso il contatto con le imprese di testa del plotone.
Apple e Samsung sono i leader di mercato nelle vendite di smartphone e tablet. Nelle tavolette Apple ha un’indiscussa leadership di prodotto con l’iPad, avendo di fatto inventato questo segmento di offerta. I consumatori hanno nella testa questi due brand più di tutti gli altri quando decidono di acquistare e ciò fa la differenza, soprattutto perché è il terminale che viene scelto e con esso l’ecosistema di applicazioni e servizi a esso collegato. Nei prossimi trimestri vedremo se le risposte strategiche di Microsoft e Google sapranno produrre i risultati attesi: ridurre le quote di mercato di Apple e Samsung. Del resto quello del mobile è un business globale che per essere profittevole necessita di volumi significativi che abilitano un ciclo di sostituzione in grado di mantenere elevata la profittabilità. Nessuno può permettersi strategie di nicchia o di avere come target una quota di mercato modesta da terzo o quarto venditore. Il nuovo terminale di Google dovrebbe aiutare a verificare quanto sia effettivamente possibile spostare le quote di mercato, perché Google, a differenza di Microsoft, è proprietaria del sistema operativo più utilizzato in mobilità, Android, e può oggettivamente offrire servizi esclusivi a tutti gli utilizzatori per convincerli a scegliere l’hardware di Mountain View. Per Microsoft, invece, la battaglia è scandita dal ritmo di contrazione delle vendite di personal computer. Tanto più rapidamente diminuiscono, tanto più velocemente si riduce il vantaggio competitivo di Microsoft legato al fatto di poter offrire allo stesso cliente un’esperienza integrata sul suo sistema operativo Windows.