Nel 2012 l’Italia è stata in grado di captare solo lo 0,7% degli investimenti esteri mondiali. Cifre che lasciano l’amaro in bocca, se si considerano le potenzialità del Paese. E’ per questo che il governo ha pensato un nuovo piano per renderci più attraenti agli occhi dei grandi investitori non italiani, “Destinazione Italia“, e che in sostanza il premier Enrico Letta ha riproposto ieri alla community londinese. “Investite”, ha pregato mentre il Times definiva l’Italia come l’Africa in quanto a capacità d’attrazione di capitali, citando il caso Medoil Gas nel sito abruzzese di Ombrina.
Italia terra di grandi opportunità
Letta, come l’ex premier Mario Monti, ha lodato l’Italia di fronte alla City promettendo stabilità politica e riforme. “E’ molto importante convincere la business community che l’Italia è un Paese in cui si può e si deve investire perché offre grandi opportunità. Sono venuto qui a convincere gli investitori, l’Italia farà riforme importanti e merita fiducia”, è il messaggio di Letta nella sua due giorni a Londra per incontrare imprenditori stranieri e investitori.
Il modello Irlanda e la sfida dell’Expo
Un invito che vuole essere promosso attraverso il programma “Destinazione Italia”, un nuovo progetto presentato da Letta per rilanciare gli investimenti stranieri e attirare capitali freschi nel Paese. “Sono troppo scarsi gli investimenti esteri nel nostro Paese – ha sottolineato il premier –. Il progetto coinvolgerà diversi ministeri e sarà oggetto di una approvazione da parte del Consiglio dei ministri a settembre, dopo il coinvolgimento di parti sociali e regioni e di tutti i soggetti che possano aiutare ad attrarre investimenti esteri in Italia”. Il modello, ha scritto Francesco De Palo su Formiche.net, è l’Irlanda, capace in quattro anni a farsi ricettrice per chi ha notevole disponibilità finanziaria e voglia di investirla. Ma il nodo sarà l’Expo, l’appuntamento milanese che diventerà un banco di prova.
Le cifre deludenti
E, ha sottolineato l’economista Stefano Da Empoli sul suo blog su Formiche.net, “il piano del Governo per aumentare la capacità del sistema Paese di intercettare una quota maggiore del flusso di 1,35 mila miliardi di dollari di investimenti esteri, rispetto al misero 0,7% attuale (dati 2012), assume oggi un’importanza quantomai strategica”.
La stoccata del Times
Ma nel varo di nuovi programmi e nell’entusiasmo del grande giorno di Letta di fronte al cuore della finanza, a spiazzare il governo, e a frenare chi Letta tentava di convincere, ci ha pensato il Times. “L’Italia? È come alcuni Paesi dell’Africa o dell’America del Sud”. Il quotidiano inglese ha accusato l’Italia di essere “una terra infida per gli investitori”, al pari di alcune nazioni africane e sudamericane.
Il caso Medoil
A farne le spese, ha osservato il Times, è la britannica “Medoil gas“, intenzionata a trivellare i fondali abruzzesi ma vittima delle insidie “di un Paese in cui i populisti grillini hanno il 25%” e nel quale i gruppi petroliferi d’Oltremanica “vengono ostacolati a livello locale con il pretesto dell’impatto ambientale: gli azionisti della ‘Medoil’ dovrebbero augurarsi che il primo ministro faccia al signor Letta un’offerta che non si può rifiutare”. Chissà se la voce di un premier traballante tra instabilità politica, giallo kazako, e debito alle stelle riuscirà a svettare, di fronte alla City e alla platea degli investitori internazionali, su quella del Times e dei gruppi petroliferi europei e non solo.