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Lockheed Martin, ecco cosa fa sfrecciare gli utili

La crisi e i tagli li sentono i pesci piccoli, non certo i giganti dell’aria come Lockheed Martin. Il gruppo lavora a commesse decise prima dell’inizio del Sequester, il programma di tagli che colpisce anche la Difesa Usa, e scorre il secondo trimestre del 2013 al sicuro da ogni colpo. Non solo. Può permettersi anche di allungare lo sguardo alla fine dell’anno, rialzando le stime di crescita e guardando dall’alto le imprese del settore col fiato al collo.

Il balzo degli utili

Lockheed Martin si ripropone quindi come simbolo della robustezza dei colossi statunitensi della difesa. La conferma? L’annuncio degli utili netti registrati nel secondo trimestre, che, riporta il Financial Times, segnano un +10%, e l’aumento delle stime per l’anno, nonostante i tagli a cui è stato costretto il Pentagono.

Meno vendite, utili al sicuro

Lockheed, il più importante contractor militare quanto a vendite, ha annunciato che gli utili netti del secondo trimestre sono saliti a 859 milioni di dollari dai 781 dello stesso periodo 2012, nonostante un calo delle vendite del 4%, a quota 11,4 miliardi. La società inoltre ha visto al rialzo anche gli utili per azione per l’intero anno, fino a 9,20-9,50 dollari dagli 8,80-9,10 registrati ad aprile. In quel mese aveva previsto che le vendite nel 2013 sarebbero calate di 825 milioni di dollari, lasciando però immutate le previsioni sugli utili.

Le grandi commesse della Difesa Usa

I numeri mostrano come i maggiori contractor, all’opera sulle commesse più grandi, continuano ad essere sicuri e al riparo dagli effetti dei tagli del Sequester statunitense, entrati i vigore il primo marzo. La legge obbliga il dipartimento della Difesa Usa a tagliare le sue spese di circa il 10%, ma i progetti più grandi e complessi vanno avanti perché fanno riferimento a stanziamenti che risalgono anche a otto anni fa. E Lockheed Martin è il gruppo più rilevante nella costruzione dell’F35, il caccia divenuto il perno dell’Aeronautica militare americana, i cui costi sfiorerebbero alla fine 1,5 migliaia di miliardi di dollari.

L’investimento sugli F35

Gli utili nella divisione aeronautica, che costruisce gli F35 e altri aerei militari, sono calati del 10% a 407 milioni di dollari, su vendite quasi immutate di 3,41 miliardi. La divisione ha beneficiato delle maggiori vendite di F35, soffrendo però per quelle in discesa di modelli meno recenti come l’F22.

“Anche in un settore a rischio tagli, con il nostro portafoglio prodotti, la creazione di profitti e le performance stupefacenti dei nostri 116mila dipendenti continuiamo a creare valore per i nostri clienti e per gli azionisti”, ha spiegato l’ad Marillyn Hewson.

 


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