Un manifesto per la salvaguardia del Creato. A Rio de Janeiro la Giornata mondiale della Gioventù sarà aperta dai messaggi, proprio dei giovani, sulla conservazione del Pianeta per “un futuro a misura d’uomo“.
I GIOVANI CUSTODI DEL CREATO
Il manifesto sarà presentato all’università Cattolica di Rio de Janeiro ed assume come quadro di riferimento gli scenari ambientali futuri del Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici, l’Ipcc, e del programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep). Richiama l’allarme lanciato da questi organismi e dalla comunità scientifica internazionale. Soprattutto mette in evidenza che questi appelli non possono più essere trascurati. E per esempio il rischio di poter avere nei prossimi 100 anni un aumento della temperatura pari a quello che in altre ere geologiche si è verificato nell’arco di 20mila anni. Un processo 200 volte più veloce a causa delle emissioni di gas serra.
I RISCHI PER IL PIANETA
Il Pianeta è in pericolo. La minaccia principale arriva dai fenomeni climatici estremi, lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento e l’acidificazione degli oceani, la deforestazione, la siccità, che si concentrano nelle aree più povere dei Pianeta e toccano da vicino i 600 milioni di abitanti che vivono a un metro sopra il livello del mare.
LA DOMANDA DI ENERGIA E LE NUOVE TECNOLOGIE
Alla base di questi fenomeni c’è l’incremento della domanda di energia per far fronte allo sviluppo delle economie emergenti e la diminuita disponibilità di acqua dolce. Il diritto alla crescita di oltre due terzi della popolazione mondiale che chiede di uscire dalla povertà deve trovare una risposta in tecnologie pulite per l’accesso all’energia e all’acqua. E oggi, grazie alle nuove tecnologie e alle scoperte scientifiche, è possibile che ciò avvenga.
NANI DELLA MORALITÀ
Il problema – secondo il manifesto – è che possa venire sempre meno la capacità di distinguere ciò che è bene e ciò che è male, correndo il rischio di diventare “giganti tecnologici, ma nani morali”.
GLI INSEGNAMENTI DEI PONTEFICI
Il Manifesto rappresenta anche una novità assoluta, perchè lega l’insegnamento sulla “salvaguardia del creato” dei papi Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI e Francesco, alle conclusioni della conferenza mondiale sullo sviluppo sostenibile di Rio de Janeiro dello scorso anno, “Il futuro che vogliamo”. La crisi ambientale è un problema etico perché “tendenza non significa destino”, e l’inversione della tendenza richiede l’assunzione di responsabilità morali e di scelte politiche ed economiche basate sulla “custodia del creato“, per non portare via il futuro e la speranza alle giovani generazioni.
LA CRESCITA VERDE
La difesa della natura è l’invito che Papa Francesco, fin dai primi giorni del suo pontificato, ha rivolto a tutti. E questo è l’impegno che la comunità internazionale ha assunto al termine di Rio+20, indicando la strada da percorrere: la “crescita verde” dell’economia mondiale.
LA COLLABORAZIONE CON IL MINISTERO DELL’AMBIENTE
Il manifesto è il risultato della collaborazione tra il ministero dell’Ambiente italiano retto da Andrea Orlando ed il pontificio Collegio dei Laici. A Rio, il direttore generale del ministero dell’Ambiente ed ex ministro, Corrado Clini, è convinto che “dalla Giornata Mondiale della Gioventù possa venire la spinta morale per dare concretezza agli impegni“. Una speranza che ha “il suo punto di forza in Papa Francesco“.
Tra le altre iniziative a sfondo ambientale: le 15mila t-shirt elettroniche che attraverso la stampa di un codice Qr sulla maglietta permettono ai giovani di accedere tramite smartphone al sito “planetcustodian.org“; l’installazione di una “Croce di Luce” ricoperta da 96 pannelli fotovoltaici (prodotti e installati grazie al contributo di Enel green power) sulla facciata del Pit Stampa, nell’area del palco papale a Copacabana; un progetto di raccolta dei rifiuti, soprattutto sul lungomare di Copacabana, con l’installazione di 12 ecopunti e la distribuzione di 2 milioni di sacchetti biodegradabili; e i totem energetici, messi nei punti di raccolta differenziata, composti da pannelli fotovoltaici che permettono ai pellegrini di ricaricare i cellulari.