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Usa, perché i repubblicani vogliono più risorse per la Difesa

Alla fine l’ha spuntata l’ala dei repubblicani che chiedeva di includere tra i 100 emendamenti alla legge sul finanziamento al Pentagono anche quelli che regolano l’attività della National Security Agency e il sostegno all’opposizione siriana.

Ma dopo diversi rinvii il Rules Committee della Camera ha deciso di prendere in considerazione gli emendamenti che, come scrive il Financial Times, stanno alimentando il dibattito sulla politica estera all’interno del Partito repubblicano.

Perché è dentro il Grand Old Party che si è giocata questa partita tra “l’apparato” e l’ala libertaria conservatrice. Al centro del dibattito ci sono gli emendamenti del repubblicano del Michigan, Justin Amash e di Richard Nugent dalla Florida, il cui intento è mettere un freno ai programmi di sorveglianza della National Security Agency svelati dalle rivelazioni di Edward Snowden, fonte delle inchieste giornalistiche di Guardian e Washington Post, ora accusato in base alla legge sullo spionaggio e costretto dallo scorso 23 giugno nella zona transiti di uno degli aeroporti di Mosca.

Uno degli emendamenti, che ha trovato la sponda dell’ala liberal dei democratici, vuole restringere la possibilità per l’Nsa di raccogliere i dati sulle comunicazioni di persone che non sono sotto inchiesta. L’altro vorrebbe impedire che i fondi stanziati per il finanziamento al Pentagono vadano a programmi per ottenere i dati delle chiamate telefoniche e delle email dei cittadini statunitensi.

Posizioni in contrasto con quella assunta dallo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, che difende le attività dell’agenzia ritenute un’arma in mano al governo nella lotta contro il terrorismo.

Come scrive il Wall Street Journal, non è ancora certo se la maggioranza alla Camera voterà per l’emendamento. Amash, spiega il quotidiano del gruppo Murdoch, ha già ricevuto il sostegno sia di repubblicani sia di democratici. Se approvato, dovrà essere incluso nella bozza al Senato e poi firmato dal presidente per entrare in vigore, ma già sembra esserci l’ipotesi del veto di Obama, perché la versione del bilancio uscita alla Camera violerebbe i limiti di spesa decisi in precedenza per il Pentagono.

Sulla Siria la Camera dovrà invece votare un emendamento che intende bloccare finanziamenti alle operazioni militari in Siria nel caso siano in contrasto con la War Powers Resolution, legge che regola i poteri esecutivi in casi di guerra. Come sintetizza il Financial Times: non vogliono che con i soldi dei contribuenti si finanzino i ribelli siriani. C’è spazio anche per l’Egitto, per bloccare eventuali fondi a operazioni militari o paramilitari.


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