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PD e Pdl, deboli e divisi, dopo il niet a Santanchè, continueranno nelle liti e nei rinvii ?

 

Danielona Santanchè bocciata dai settori, duri e puri, della sinistra, per i suoi trascorsi fascistoni, accanto al vecchio capataz  almirantiano siciliano, don Ignazio Larussa ?
Solo un pretesto. E non regge neppure il “niet”, motivato da un folto gruppo di deputati del Pd con la difficoltà di far digerire al proprio elettorato i voti, decisivi, a una parlamentare che, per la sinistra, rappresenta l’icona del berlusconismo più impresentabile, per dirlo con la giornalista, dalemiana, Lucia Annunziata.
Nilde Jotti e Pietro Ingrao, comunisti duri e puri, certo politici di livello molto più elevato rispetto a Daniela, hanno presieduto la Camera. Designati dal Pci, furono votati e apprezzati anche dalla destra. E vicepresidente, nella scorsa legislatura, votata anche dal Pdl, è stata la democristianona Rosy Bindi, che il Cav.lo odia visceralmente.
In realtà, cedendo al veto dei settori “barricaderi”, che avrebbero voluto il cosentino prof.Rodotà e non Napolitano al Quirinale, il segretario, Epifani, si è dimostrato molto debole e non ha certo rafforzato il governo Letta. Insomma, una sorta di “Re travicello”.
D’altronde, il Pdl e Alfano han dovuto incassare lo schiaffo, senza reagire, a causa della debolezza di Berlusconi, alle prese con le note, e grosse, grane giudiziarie e con fosche prospettive autunnali.
Ma 2 partiti, deboli e travagliati da profonde divisioni interne, se non sono in grado di riuscire a eleggere un vicepresidente della Camera, fino a quando potranno governare insieme ?
E, sulle attese soluzioni ai  problemi cruciali del Paese, ricorreranno al rinvio, come hanno fatto per la vicenda della mancata elezione della vice della vendoliana donna Laura Boldrini ?
Pietro Mancini

Inviato da iPad



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