Il Ramadan della protesta che sta mettendo in subbuglio la Turchia inizia a Gezi Park, il luogo simbolo delle manifestazioni anti governative che vanno in scena nel Paese da settimane. La polizia ha consentito che i manifestanti passassero la notte del mese sacro dell’Islam all’interno del parco, a testimoniare che il presidio non si allenta, pure nei periodi di festa. E come nuova forma di protesta migliaia di persone che si battono contro il governo di Erdogan hanno allestito in via Istiklal una grande tavolata per festeggiare la fine del digiuno diurno.
Così la strada si è trasformata in una enorme sala per banchetti, ma sulle vivande servite non mancano le polemiche. “In piazza Taksim stanno mangiando carne e dolci pagati dal Consiglio cittadino con i soldi delle nostre tasse. Qui invece noi mangiamo quello che ci siamo portati da casa: pane di sesamo, olive, formaggio e altre cibi semplici che siamo riusciti a trovare. Questo non è giusto, non c’è eguaglianza”, ha spiegato un manifestante. La sfida tra la protesta e il governo, dunque, si sposta anche sulla tavola dei turchi e il Ramadan che si apre si connota di un altro possibile motivo di frizione.