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Roberto Bolaño, 10 anni dopo

Insieme a David Foster Wallace è stato la voce più intensa della nostra contemporaneità letteraria. Roberto Bolaño, a dieci anni dalla morte, continua a parlarci attraverso le sue opere, ma soprattutto attraverso i suoi personaggi. Uno dei più importanti scrittori italiani, Nicola Lagioia, lo presenta così: “A me sembra veramente che Roberto Bolaño sia il primo grande scrittore del XXI secolo”.Lagioia, in un contesto notturno molto cileno, parla del Sudamerica, che Bolaño ha descritto come nessuna altro prima. “Se gli Stati Uniti sono stati per anni la fabbrica d’Europa, il Sudamerica è stato il manicomio d’Europa. In questa specie di labirinto di Cnosso che si muove, si snoda, sempre più in profondità lungo il Sudamerica, c’è una stanza nascosta, piombata, che è quella da cui racconta le cose Bolaño, che è il luogo del Sudamerica da cui la cultura occidentale parla”.Anche dalla interviste Bolaño lascia trasparire la propria energia anarchica e inesauta, che assume sfumature di mistero e fascino assoluti. “C’era uno scrittore sudamericano – conclude Lagioia – che aveva detto che sembrava quasi che i libri di Bolaño fossero scritti dopo la morte. Sono i libri dei grandissimi scrittori che sembra che ci parlino dal futuro. Roberto Bolaño fondamentalmente ha preso una staffetta che deve ancora essere raccolta e, nel periodo di massima crisi del mondo occidentale è una delle persone che danno speranza”.

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