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Il discorso di Papa Francesco che piace a Rousseff (e delude i manifestanti)

Papa Francesco è arrivato a Rio de Janeiro e ha di nuovo sorpreso tutti scegliendo una macchina semplice per andare dall’aeroporto alla cattedrale. Insieme a lui la presidente Dilma Rousseff. L’entusiasmo della folla ha bloccato l’auto per diversi minuti, ritardando il programma.

Una volta arrivato al palazzo Guanabara, Papa Francesco ha fatto il suo primo discorso in terra brasiliana, deludendo chi aspettava una menzione, o almeno un riferimento, al momento turbolento che attraversa il Paese. Così lo racconta il quotidiano brasiliano O Globo nella prima pagina dell’edizione odierna: “Papa Francesco frustra i manifestanti”.

Il leader della Chiesa cattolica ha semplicemente parlato degli “obiettivi evangelizzatori” della sua visita, con qualche alla preoccupazione per il futuro dei giovani “in un mondo che non riesce a risorgere da una profonda crisi economica”. Nessun accenno all’effervescenza delle piazze brasiliane. Ma neanche alla povertà, le ingiustizie sociali e le disuguaglianze, argomenti sempre presenti nel discorso di Bergoglio.

Attraverso il cuore

“Ho imparato che per avere accesso al popolo brasiliano si deve entrare attraverso la porta del cuore. Quindi, mi permetto questa volta di suonare quella porta con delicatezza… Non possiedo né argento né oro, ma porto ciò che è più prezioso per me: Gesù cristo”, ha detto Papa Francesco. Un discorso, di circa 10 minuti, dove sono stati evitati riferimenti politici.

Così, come ha fatto nell’aereo che lo ha portato in Brasile, Bergoglio ha parlato dei giovani e del futuro. “La gioventù è la finestra attraverso la quale il futuro entra nel mondo, e quindi impone grande sfide. La nostra generazione saprà dare loro spazio?”, ha detto il Pontefice.

La globalizzazione dell’indifferenza

Non ha fatto finta di niente, invece, Dilma Rousseff. Nel suo discorso introduttivo, la presidente del Brasile ha detto che condivide le posizioni del Papa contro la “globalizzazione dell’indifferenza”. “Sappiamo della fame e della sete di giustizia. La crisi economica ci costringe ad un nuovo senso di urgenza per combattere la disuguaglianza”, ha detto.

La Rousseff si è detta disponibile ad unire i propri sforzi con quelli della Chiesa “in una grande alleanza mondiale per combattere la fame e la povertà”. Tra i due discorsi c’è stato uno strappo dal protocollo come per suggellare il patto: Dilma Rousseff ha dato due baci sulle guance del Papa.


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