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Telefonia, i big puntano sulla social corporate responsibility

Telefonia

Con la social corporate responsibility si possono tradurre in progetti concreti quelle idee che possono migliorare la vita di tutti. L’impegno delle telco.

Quando si è impegnati a scegliere il piano tariffario più vantaggioso per casa o per cellulare, mettendo le offerte di adsl e telefonia a confronto tra di loro o comparando gli abbonamenti dei principali gestori telefonici, oltre a valutare convenienza e servizi, il consumatore civile e responsabile potrà prendere in considerazione il grado di Social Corporate Responsibility dell’operatore in questione.

Con l’Ict si può ottenere un doppio dividendo, economico e sociale. Questo è quanto ha messo in risalto, tra l’altro, il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti nel corso di un convegno dal titolo “Tecnologia solidale”, che è stato organizzato dall’onorevole Antonio Palmieri in presenza dei rappresentanti di alcuni big del servizio telefonia e della tecnologia.

Tra questi, Telecom Italia, Vodafone, Google e Microsoft, che attraverso le proprie Fondazioni, o attraverso delle divisioni, stanno sempre di più scommettendo sulla social corporate responsibility al fine di tradurre in progetti concreti idee che possono migliorare la vita di tutti.

E così la Fondazione Telecom Italia è impegnata nel sociale e nella cura del patrimonio culturale italiano, così come alla Vodafone Italia Maria Cristina Ferradini, a capo della Sustainability and Foundation della società, ha messo in evidenza come ogni anno vengano finanziati dai trenta ai quaranta progetti caratterizzati non solo da interventi di natura economica per contrastare le emergenze sociali, ma anche dalla competenza messa a disposizione da chi lavora nella società di telecomunicazioni.

La Microsoft, attraverso la propria divisione Corporate Social Responsibility and National Development, è invece da tempo fortemente impegnata nella lotta alla disoccupazione attraverso nuove occasioni per i giovani. Questo avviene tramite “Youthspark”, un progetto globale che, fortemente voluto dal Ceo di Microsoft Steve Ballmer, mira a formare milioni di giovani nel settore dell’Information Technology avvalendosi del supporto di Fondazioni ed Associazioni. Google, attraverso Youtube, sostiene invece una piattaforma che, dedicata alle onlus, mira a creare un grande network del no profit.



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