Scendono i costi di telefonia mobile in roaming nell’Unione Europea, ma il salasso è dietro l’angolo con le tariffe per chi usa il cellulare dai Paesi extra Ue.
ADSL, telefono fisso, chiavetta internet, connessione mobile. Forse non ci facciamo neanche più caso, ma la nostra quotidianità si articola in ogni istante all’interno di una fittissima rete di collegamenti virtuali che ci consente di essere sempre coinvolti all’interno del sistema di condivisione dati e informazione che governa gli anni 2010. Restare fuori dal sistema di telecomunicazioni globale significa, di fatto, scomparire. Per questo, trovare le tariffe migliori assume una rilevanza mai posseduta finora e attraverso la rete è possibile porre le tariffe di telefonia più vantaggiose a confronto, in modo da risparmiare diversi euro senza rinunciare alla performanza della rete. E sempre in ambito telefonia e risparmio, un’ulteriore possibilità di riduzione dei costi giunge dall’Unione Europea, che ha cambiato le disposizioni in merito ai costi internazionali del roaming e agevolato soprattutto chi è solito viaggiare al di fuori dei propri confini.
Con l’introduzione dell’Eurotariff, infatti, sono stati notevolmente ridotti i costi per il roaming fra i Paesi membri: chiamare col proprio cellulare dall’estero costerà meno, ma solo se si resta nell’Unione Europea.
Scegliendo un’altra meta, c’è il rischio concreto che le solite telefonate a casa trasformino la vacanza in un incubo, con una bolletta salatissima da pagare in valigia al posto dei souvenir. Secondo l’analisi dell’Osservatorio SuperMoney, unico portale italiano accreditato Agcom per il confronto delle tariffe telefoniche, da quelle proposte dall’operatore Fastweb a Tim, i costi del roaming per le destinazioni extra Ue è raddoppiato rispetto all’estate 2012.
Immaginando due profili di utente, a seconda che abbiano consumi bassi o alti, si registra in ogni caso un aumento esponenziale dei costi per chiamare, messaggiare e navigare su internet dall’estero. Un viaggiatore “low cost” spenderebbe 6,5 euro al giorno restando nella Ue (erano 10 lo scorso anno), ma dovrebbe sborsare ben 131,28 euro negli Usa, 182,89 euro per una vacanza in India o in Thailandia, e 268,90 euro per un safari in Africa (contro rispettivamente 58, 134 e 227 euro del 2012).
Non andrebbe meglio al viaggiatore con consumi più elevati che, se in Europa spenderebbe solo 14,21 euro (24 nel 2012), negli States dovrebbe pagare 278,77 euro, in Asia 391,76 euro e in Africa 579,02, mentre un anno fa avrebbe pagato, nell’ordine, 138, 313 e 534 euro. In tutti i casi, la parte più rilevante dei costi è occupata dal traffico dati. Come difendersi allora?
“Per evitare spese spropositate, è fondamentale prima della partenza sottoscrivere i pacchetti roaming offerti dalla propria compagnia telefonica – suggerisce Andrea Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney – Una volta oltrepassati i confini nazionali meglio disattivare il traffico dati e sfruttare il wi-fi, utilizzando applicazioni VoIP e di messaggistica istantanea per comunicare con l’Italia. Un’altra pratica soluzione è procurarsi una sim di un operatore locale, che in quasi tutti i Paesi si può acquistare per pochi euro e utilizzare con il proprio cellulare”.
Come sempre, quindi, informarsi fa la differenza e costituisce la vera ancora di salvezza per il nostro portafoglio. Prima di partire, perciò, è bene recarsi in uno dei punti vendita del nostro operatore oppure chiamare il servizio di assistenza clienti, così da essere preparati ai costi aggiuntivi a cui si andrà incontro e scegliere con consapevolezza la soluzione più adatta alle nostre esigenze da turisti. D’altronde la tecnologia ci viene incontro, permettendo di sfruttare (con il wi-fi, mi raccomando) le applicazioni di messaggistica per comunicare con la nostra famiglia senza spendere un patrimonio.