Volete leggere una difesa ragionata della candidatura di Daniela Santanchè a vicepresidente della Camera? Allora non conviene acquistare Libero e nemmeno il Giornale di Alessandro Sallusti, bensì il Fatto Quotidiano. Sì proprio il quotidiano diretto da Antonio Padellaro e Marco Travaglio, fieri avversari del berlusconismo e quindi pure di Santanchè.
Le domande retoriche di Travaglio
Ovviamente non è una difesa ad personam, bensì di metodo. Scusate – dice in sostanza Marco Travaglio nel suo commento giornaliero sul Fatto Quotidiano intitolato “Caimano sì, pitonessa no” – ma se il Pd ha deciso di votare con il Pdl la rielezione di Giorgio Napolitano, ha dato vita con il Pdl di Silvio Berlusconi a un governo di larghe intese, ha formato con il Pdl di Silvio Berlusconi la commissione di saggi per le riforme istituzionali, ha votato quasi tutti i presidenti delle Commissioni parlamentari con il Pdl di Silvio Berlusconi, perché ora il Pd ha qualche perplessità a votare un esponente del Pdl come vicepresidente della Camera? La domanda non è peregrina, in effetti.
Il commento del Fatto
“Il Pd – scrive Travaglio – governa con ministri come Lupi e Quagliariello, per non parlare dei sottosegretari. Ha varato il comitato dei 40 per riscrivere la Costituzione con lui. Non dice una parola sulle condanne per frode fiscale, prostituzione minorile, concussione e rivelazione di segreto (contro Fassino), né sulla compravendita di senatori (contro Prodi). Ha votato presidenti di commissione Cicchitto e Formigoni e ha chiesto a Scelta civica di votare Nitto Palma alla Giustizia per potersi astenere e fingersi contrario… Ma mi faccia il piacere”.