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Tre rimedi urgenti per l’Italia

Oggi Bondi del PDL ha detto che l’euro è sopravvalutato e che se non si ridà slancio all’economia non si esce dalla crisi.
Anche Rifondazione Comunista ha dato atto che loro da tanto tempo dicono quelle cose. Allora diano a Letta il loro pieno appoggio mandandolo “non a battere i tacchi davanti alla Merkel ma a battere i pugni sul tavolo perché l’Eurozona decida di creare una vera moneta”
Qualche giorno fa Berlusconi è stato bravissimo nel dire che se sforiamo e cerchiamo di ridare slancio all’economia come fanno America e Giappone che stampano moneta per facilitare la ripresa sarebbe la vera soluzione dei problemi dell’eurozona.
E rinfacciare a Berlusconi le passate dichiarazioni sembra solo un modo per indebolire una posizione che dovrebbe vedere tutti uniti nell’interesse dell’Italia.
Il Presidente Napolitano ha detto il 13 giugno scorso:
“Il Governo operi serenamente, il Parlamento faccia costruttivamente e con lungimiranza la sua decisiva parte, le forze politiche non ricadano in meschini e convulsi calcoli di convenienze”.

Quali sono i rimedi urgenti per porre rimedio alla situazione italiana ?

– Il primo è quello di pretendere che la comunità europea che adotta l’euro, si renda conto che l’euro è sopravvalutato e che rende difficile una ripresa dell’economia anche se si dovesse aumentare il debito pubblico (che non aumenterebbe se la BCE stampasse moneta per mettersi in equilibrio con il dollaro e le altre valute). Si dovrebbe ottenere che l’euro diventi una vera moneta con una BANCA DI ULTIMA GARANZIA E CON UN GOVERNO A MAGGIORANZA DELLA MONETA.

Il secondo è quello di ridurre le spese dello Stato e delle Regioni
– Si è recentemente portato l’esempio di un intervento fatto su una sola regione con fortissimi risparmi. Non solo: si è fatta una legge sul federalismo fiscale che permetterebbe forti risparmi sulle forniture pubbliche ma non si sono fatti i regolamenti di attuazione (altra anomalia: lo Stato fa le leggi e a cosa servono i “regolamenti di attuazione se le leggi sono chiare?).

– Il governo cominci veramente a tagliare le spese e a incidere sui privilegi di troppe categorie e non solo a penalizzare chi lavora o chi è andato in pensione senza privilegi.



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