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Tutti i fermenti nel mondo politico-cattolico

Grande fermento nel mondo cattolico e tra i politici di matrice democratico cristiana.
Carlo Costalli, presidente del Mcl ( Movimento Cristiano Lavoratori) su Avvenire di Giovedì 4 Luglio indica due strade per vincere il declino: il rinnovamento della politica e l’avvio delle riforme istituzionali, evidenziando l’urgenza di una nuova Camaldoli a settanta anni dal famoso Codice con cui nel 1943 si riavviò l’esperienza politica dei cattolici, ad avvenuta fondazione della Democrazia Cristiana (1942).

Il 24 Luglio è la data indicata da Gerardo Bianco per un invito alla Nuova Camaldoli “ non per fare una commemorazione, ma per identificare un punto di partenza della nostra riemergenza”.

È di venerdì 5 Luglio la lettera di Gianni Fontana ai costituenti dell’Associazione “ Democrazia Cristiana”, nata da un atto notarile di cinquanta soci fondatori il 26 Giugno scorso a Roma, dopo l’esperienza tuttora sub judice del XIX Congresso nazionale della DC del Novembre 2012, con cui si tentò di dare pratica attuazione alla sentenza della Cassazione che ha dichiarato, senz’altra possibilità di appello, che la DC non è mai stata giuridicamente sciolta.

La lettera di Fontana è, infine, rivolta a tutti gli amici del popolarismo e del pensiero democratico cristiano che intendono concorrere alla ricostruzione della presenza dei democratici cristiani nella politica italiana.

Fermenti sono presenti pure nell’Udc, per iniziativa del deputato Mario Tassone, e diffusa è la sensazione della sostanziale debolezza e capacità di tenuta degli assetti politico-partitici sopravvissuti all’agonia della seconda repubblica.

Non a caso nelle settimane scorse, di fronte alle tesi franche di Cofferati di un ritorno del PD nell’area naturale della socialdemocrazia europea, e di Berlusconi per un ritorno del PdL a Forza Italia, con possibili esiti di natura dinastica, abbiamo gridato alto e forte: “Liberi Tutti “ con la volontà di riaggregare un nuovo centro ispirato ai valori cristiano sociali e alla migliore esperienza storico politica dei cattolici democratici.

Con il solito acume politico Ciriaco De Mita, in un’intervista passata inosservata nei giorni scorsi, sosteneva una tesi, da noi fortemente condivisa, secondo cui la costruzione del nuovo centro passa inevitabilmente dal consolidamento del governo Letta-Alfano.

Ecco perché seguiamo con apprensione le continue intemerate di Brunetta e Santanché da destra e del pischello fiorentino, Renzi, sul fronte del PD. Sciabolate senza costrutto in una fase difficilissima della politica italiana che non producono altro che l’ indebolimento dei già complessi e fragili equilibri di governo, puntando a elezioni anticipate senza alcuna prospettiva.

Caduta dei consumi del 2,8% ai livelli degli anni’70 e una tassazione, quarta in Europa, al 44% hanno prodotto una qualità di vita degli italiani delle classi medie e popolari, sempre più precaria con una disaffezione verso la politica espressa nei ricorrenti voti politici e amministrativi caratterizzati da un astensionismo del tutto sconosciuto nella tradizione democratica dell’Italia.
Da parte nostra coltiviamo la speranza che ciò che sta avvenendo nel mondo cattolico, rafforzato nell’unità della Fede, dopo la pubblicazione dell’ultima enciclica “ Lumen Fidei” dei due Papi, e con la quale si chiude il trittico di Benedetto XVI sulle tre virtù teologali, possa ricostruire ancora una volta la cultura politica in grado di offrire una nuova speranza all’Italia.



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