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Consumi e occupazione Usa, la Fed li rilancia così

A giugno negli Stati Uniti sono stati creati 195.000 posti di lavoro, più dei 160.000 attesi dagli analisti, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 7,6%. Gli esperti prevedevano un ribasso al 7,5%.

La crescita robusta dei nuovi posti di lavoro ha fatto schizzare i tassi dei titoli di Stato statunitensi, dato che il mercato del lavoro si è mostrato forte abbastanza per poter permettere alla Fed di rallentare davvero nel 2013 il suo programma d’acquisto di titoli da 85 miliardi di dollari al mese.

Il tasso di disoccupazione tocca quota 7,6% ma la crescita dell’occupazione è stata compensata dal numero crescente di persone come forza lavoro. Un aspetto, sottolinea il Financial Times, che complica i calcoli della Fed sulla futura stretta monetaria, che sono basati su una previsione di disoccupazione al 7,25% a fine 2013, con un calo al 7% a metà 2014.

I tagli alla spesa pubblica previsti dal Sequester hanno contribuito alla perdita di 7mila posti di lavoro nel settore pubblico, un calo ben compensato dall’aumento di quelli nel settore privato. E un rialzo, dello 0,4%, è stato registrato anche nella paga media oraria, alimentando la domanda interna e i consumi.


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