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Ecco come è nato il partito di Wilileaks

E alla fine Julian Assange è entrato ufficialmente in politica. Il creatore della piattaforma Wikileaks ha presentato ieri il suo partito. Il primo appuntamento elettorale di questa organizzazione (e forse la ragione per la quale è nato) saranno le elezioni legislative del prossimo 14 settembre in Australia. Assange si presenterà al Senato con la sua creatura politica. Nella campagna elettorale sono investite tutte le speranze di riacquisire la sua libertà.

La presentazione del Partito Wikileaks è avvenuta a Sydney con la partecipazione di Assange in collegamento Skype dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra. L’organizzazione politica ha come cardini del suo programma la difesa dei diritti delle persone che chiedono asilo (come il suo leader), i media, l’ambiente e la libertà di stampa. Un partito su misura?

Oltre ad Assange ci sono altri sei candidati: accademici, giornalisti e difensori dei diritti umani. Si presenteranno per gli Stati di Vittoria, Australia Occidentale e Nuovo Galles del Sud.

L’alternativa all’asilo

La portavoce del partito, Samantha Cross, non ha nascosto la finalità delle aspirazioni politiche di Assange: lui vuole tornare in Australia, essere un uomo libero e diventare senatore è una buona strategia.

Nel caso Assange non riesca a svolgere le attività legislative di senatore, lo scrittore Leslie Cannold, anche lui membro del Partito Wikileaks, potrà sostituirlo, come prevede la legge australiana nel caso la Camera bassa sia d’accordo.

Assange vive tra le mura dell’ambasciata dell’Ecuador dal 19 giugno del 2012. Evita in questo modo l’estradizione in Svezia, dove è accusato di abuso sessuale. Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha concesso l’asilo politico ad Assange, ma lui teme di essere fermato dalla polizia britannica mentre va in aeroporto. Il rischio che corre è quello di essere deportato negli Stati Uniti, dove potrebbe essere condannato all’ergastolo o alla pena capitale per la pubblicazione di documenti segreti e per avere attentato contro la sicurezza nazionale.

Salvate il soldato Manning

Mentre Assange si affida alla politica per ritrovare la libertà, il processo contro uno degli informatori di Wikileaks, il soldato Bradley Manning, è nell’ultima fase. Nelle prossime ore saranno presentati gli allegati finali dell’accusa e della difesa, prima che il giudice militare del caso, Denise Lind, faccia conoscere la sentenza. È stato Manning a passare mail e documenti di ambasciate e del Pentagono a Wikileaks alla fine del 2010.

Il soldato, ex analista di intelligence durante la guerra in Iraq, sarà condannato all’ergastolo se la giudice lo dichiarerà colpevole della più pesante tra le 20 accuse: aiutare il nemico.

Wikileaks è anche un film

L’anteprima mondiale di “The Fifth Estate”, il film su Julian Assange e la creazione di Wikileaks, sarà l’apertura del Festival Internazionale di Cinema di Toronto il prossimo 5 settembre. “The Fifth Estate” è diretto da Bill Condon e l’interprete di Assange sarà l’attore Benedict Cumberbatch.

“Appena l’abbiamo visto, abbiamo capito che questo film aveva il tono giusto per la serata di apertura. È un film su quello che consideriamo uno dei temi più importanti d’attualità: l’informazione e chi la controlla”, ha detto Cameron Bailey, direttore artistico del festival. Chissà se già nel film si intravedono le ambizioni politiche di Assage e se quell’anteprima gli porterà i voti di cui ha bisogno.

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