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A Nichi Vendola ora piace Matteo Renzi

Quanto sono lontani gli attacchi e le scaramucce tra Nichi Vendola e Matteo Renzi ai tempi delle primarie. Oggi tra i due potrebbe nascere un inaspettato asse basato sulla comune insofferenza verso il governo di larghe intese.

Il governatore della Regione Puglia ultimamente non perde occasione per dimostrare la sua ritrovata stima verso il sindaco di Firenze. Anche oggi in un’intervista sulla Gazzetta del Mezzogiorno, il leader di Sel tende la mano all’ex rottamatore, ipotizzando una svolta al suo fianco. L’idea di Vendola è quella di un vasto fronte unitario che vada dal Pd a Sel al movimento che si sta formando a difesa della Costituzione. Magari guidato da Renzi di cui dice: “Sono molto interessato all’apporto specifico che può dare, non solo per la versatilità comunicativa ma perché lui ha accolto con grande acume la necessità di svecchiare una politica fatta di liturgie e ipocrisie”. Per questo, dice Vendola, le future alleanze non si possono fare in base “all’album di famiglia” ma non avendo “paura di lasciarci attraversare da esperienze e sapori nuovi”.

E se chi era abituato a fare riferimento solo all’area più a sinistra del Pd prova a guardare oltre, la risposta dall’altra parte sembra incoraggiante. Perché da tempo Renzi è impegnato a rafforzare la sua immagine a sinistra, lo si è visto nelle sue recenti apparizioni alle feste Pd della rossissima Emilia, con duri attacchi riservati a Silvio Berlusconi e con un programma economico-sociale affidato a Yoram Gutgeld. Non solo. Pur professando lealtà verso l’amico Enrico Letta, Renzi si è dimostrato uno tra i più implacabili picconatori del governo di larghe intese, lo stesso sempre avversato dal governatore. Ed è per questo che Firenze e la Puglia non sono mai state così vicine.



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