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AgustaWestland e Russian Helicopters, nuove alleanze decollano al Maks Airshow

Novità in vista al Maks Aishow moscovita di fine agosto. Il gruppo Russian Helicopter e AgustaWestland stanno per siglare un accordo di collaborazione, mentre la società russa continua a puntare sull’America Latina e, in particolare, sul promettente mercato brasiliano. Ma secondo il quotidiano russo Kommersant, riporta Reuters, la partnership tra i due gruppi potrebbe andare oltre, con un eventuale ingresso della società italiana che fa capo a Finmeccanica, nell’azionariato della casa russa.

La joint-venture per un nuovo rotorcraft

Russian Helicopter e AgustaWestland, spiega Flightglobal.com hanno dichiarato ufficialmente la creazione di una joint-venture per la costruzione di un aeromobile ad ala rotante da 2,5 t con un accordo sui “principi guida” e lo sviluppo di una bozza di programma da firmare al Maks Airshow di Mosca, che si terrà dal 27 agosto al primo settembre.

L’ad di Russian Helicopter, Dmitry Petrov, ha aggiunto che entro la fine dell’anno sarà siglato un accordo, con la certificazione Easa per la fine del 2016. Un gruppo congiunto concentrato su questo progetto è al lavoro dal giugno 2012, ed ha prodotto un modello.

I due partner collaborano già nella joint venture Helivert, con una presenza del 50% ciascuno, che assembla AW139 per i mercati russo e della Csi (Confederazione Stati Indipendenti) nello stabilimento di Tomlino vicino Mosca. Ma i due gruppi devono ancora rivelare dove sarà prodotto il nuovo tipo 2,5t.

Il focus sudamericano di Russian Helicopter

Nel frattempo, Russian Helicopter mostrerà al Salone Maks il suo terzo prototipo de multiruolo Kamov Ka-62, il cui primo volo è previsto per ottobre-novembre anche se il produttore aveva annunciato che la sua grande presentazione sarebbe avvenuta già al Salone moscovita. E, prosegue Flightglobal.com,  da gennaio volerà anche il quarto prototipo, identico al terzo se non per vetri maggiorati. Il Ka-62 è una priorità per Russian Helicopter, che dovrà iniziare a consegnare sette aerei alla brasiliana Atlas Táxi Aereo dal 2015. Petrov è entusiasta del Brasile, un mercato in rapida espansione per gli elicotteri dove i modelli del gruppo potrebbero risultare più attraenti di quelli occidentali grazie alla scarsa manutenzione richiesta. E secondo l’ad, dopo due anni di successi commerciali, le prospettive sono ottime nell’intera America Latina. Se l’Argentina rappresenta un mercato luminoso, Petrov ha citato Perù e Colombia come “partner di vecchia data”.

Le collaborazioni africane

L’accordo con Atlas Táxi rappresenta la prima partita nella strategia sudamericana di Russian Helicopter, che prevede un centro servizi a terra e, in seguito, uno stabilimento per l’assemblaggio finale. Petrov ha spiegato che numerosi modelli, compreso il Ka-62, potrebbero essere assemblati in Brasile, e, pur senza rivelare altri dettagli, ha annunciato che il piano sarò illustrato a fine anno. Questa strategia riflette quella adottata nell’Africa sub sahariana, con la collaborazione duratura con Denel Aviation, e con Paramount in Sud Africa.

Russian Helicopter tra Ipo e ingresso di nuovi soci

Ma gli accordi tra Russian Helicopters, a controllo statale, e la società italiana che fa capo a Finmeccanica potrebbero andare oltre. Il gruppo russo, riportava negli scorsi giorni Kommersant, potrebbe cercare un investitore strategico invece di rinverdire il progetto di un’Ipo. E secondo Kommersant, AgustaWestland sarebbe un possibile obiettivo. Come sottolinea Reuters, il giornale scrive che Alexander Mikheev, numero due dell’agenzia governativa russa per l’export militare Rosoboronexport e membro del cda di Russian Helicopters, potrebbe rimpiazzare l’attuale ad Dmitry Petrov con l’incarico di trovare un partner.

AgustaWestand investitore strategico?

Kommersant, prosegue Reuters, ha detto anche che un eventuale acquirente straniero riceverebbe solo un pacchetto del 25% più un’azione. Il numero uno di Rostec, Sergey Chemezov, a maggio aveva detto che Russian Helicopters era pronta per un’Ipo ma che le condizioni di mercato non la consentivano. Ed aveva anche sottolineato che AgustaWestland, divisione di Finmeccanica, avrebbe potuto essere un investitore strategico ma che non c’erano stati colloqui su un eventuale accordo.


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