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Bae Systems, i travagli americani e l’addio della lady della difesa

Novità inaspettate per Bae Systems, il colosso della difesa britannico in cerca di una strategia dopo lo stop al merger con l’europea Eads e in un’industria in fase di ristrutturazione per i tagli al settore decisi nel Vecchio Continente e dal Pentagono. Linda Hudson (nella foto), ad dell’unità statunitense del colosso britannico, andrà in pensione il prossimo marzo lasciando un vuoto delicato in una divisione cruciale, mentre il panorama della difesa Usa si tinge sempre più di rosa.

Il cambio ai vertici

Come sottolinea il Financial Times, si tratta del primo cambio ai vertici dalla recente nomina di Richard Carr, nuovo presidente di Bae Systems, e dopo il tentativo fallito di fondersi con il gruppo franco-tedesco dell’aerospazio Eads, ribattezzata Airbus dal nome della sua divisione civile più importante. Pur essendo americana, la 62enne Hudson è stata considerata nel passato anche per il ruolo di ad del gruppo inglese, dato che in molti l’hanno sempre considerata il manager più potente all’interno del colosso.

La rilevanza di Bae negli Usa e il management rosa

La divisione statunitense rappresenta circa il 45% del fatturato totale di Bae ed è il principale contractor straniero del Pentagono. Hudson, nominata ad nel 2009 e che intende restare come direttore non esecutivo fino all’aprile del 2015, è stata la prima donna a guidare un gruppo della Difesa in America. E nel 2013 è stata affiancata da altre due colleghe ai vertici dell’industria: Marillyn Hewson, ad di Lockheed Martin, e Phebe Novakovic, ad di General Dynamics.

Stipendi e benefit

Zafar Kahn, analista di Société Générale, ha dichiarato al Telegraph che il passo indietro di Hudson “è una vera sorpresa, del tutto inaspettata. Come è sorprendente il fatto che il gruppo non abbia in tasca un nome per sostituirla”. Hudson, pagata 1,8 milioni di dollari nel 2012, ha guidato un gruppo con 40mila dipendenti e vendite annuali di 12,8 miliardi di dollari. Ma i mal di pancia nella società sarebbero cominciati quando si è saputo che per motivi di sicurezza Hudson utilizzava jet Bae per le sue vacanze. Il costo? Oltre 66mila sterline l’anno.

Il taglio al budget del Pentagono

Nel suo mandato Hudson, prosegue il Financial Times, ha dovuto affrontare i tagli alla difesa causati dalla fine delle guerre americane in Iraq e Afghanistan e dal “Sequester”, il piano statunitense di spending review entrato in vigore nel marzo del 2013.

I meriti di Hudson

In una lettera al gruppo ha sottolineato che la società è più che concentrata che mai, in un periodo in cui “la disfunzione a Washington ha creato un ambiente incerto e nuvoloso”. L’ad di Bae Systems Ian King ha evidenziato come Hudson abbia guidato la trasformazione della divisione Usa di Bae “snellendone la struttura, abbattendo i costi, potenziandone l’efficienza e diversificando il suo portafoglio di prodotti e servizi”.


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