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Cavaliere, si contenga: non faccia il Grillo

No, Cavaliere, mi consenta: lasci stare i piani sfascia tutto che sfasciano ulteriormente la sua ambizione ormai frustrata di padre della patria; abbandoni ogni progetto di rivincita contro i magistrati politicizzati; accantoni cavilli da azzeccagarbugli per avere ancora un’altra chance da giocarsi nella lotteria elettorale.

Cavaliere, si contenga: le idee che le zampillano e che non le danno tregua hanno certamente un fascino berlusconiano. Un lavacro elettorale può forse detergere momentaneamente gli intoppi legali, normativi e giudiziari che la funestano, ma i grilli per la testa sono da Grillo della politica: non a caso il comico divenuto politico si trastulla col Porcellum pur di portare altri grillini in Parlamento all’insegna del tanto peggio tanto meglio.

Il piano “grillesco” eccita i sogni berlusconiani anche perché la tempistica è intrigante. Prima comincerà la campagna elettorale e più a lungo il leader del Pdl vi potrà partecipare a piede libero. Invece, dopo il 15 ottobre, penderà sull’ex premier la condanna a un anno di carcere. Inoltre da novembre scatteranno le pene accessorie, tra cui l’interdizione dai pubblici uffici. Insomma, se vorrà ricandidarsi al Parlamento, dovrà farlo prima.

La voglia elettoralistica – come forma di ritorsione comprensibile – c’era anche quando Mr. Spread picchiava contro l’Italia e contro il governo presieduto dal Cavaliere. Ma in quell’occasione invece di un ritorno avventato alle urne Berlusconi diede vita forse a malincuore all’esecutivo presieduto da Mario Monti.

Ecco, si spera che anche adesso, rinunciando forse a qualche voto in più (tutto da verificare), Berlusconi pensi più da imprenditore assennato che da partitante inviperito.



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