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Berlusconi resti al timone dei moderati. Parla Volontè

Caro Direttore,

ho seguito con molto interesse il dibattito che è scaturito dalle tue semplici e chiare riflessioni.
Gli anni che abbiamo alle spalle sono stati convulsi e rapidi, ci aggiungiamo a viverne di ancor più rapidi e confusi, tuttavia penso sia bene che ciascuno possa fare la sua parte e contribuire ad avvicinare il tempo della chiarezza.

Siamo certi che la condanna di Berlusconi sia l’avvio della fine del capo del centrodestra italiano degli ultimi vent’anni? Penso di no, la tenacia che conosco di Berlusconi non gli darà sosta e lo spronerà a proseguire la buona battaglia per cui scese o salì in politica nel 1994.
Allora fu Mino Martinazzoli, pressato dai personaggi del direttorio allora in auge in quel che era ex Dc e neo Ppi, a rifiutare la guida e la alleanza con Berlusconi.
Qualche mese fa la scena si ripetè con il Professor Monti.

Io non penso che Berlusconi Silvio voglia mettere a repentaglio l’incolumità della propria famiglia e dei propri figli, dunque rimarrà in campo ancor più determinato di prima.

Si è scritto autorevolmente della possibilità di un accordo Merkel-Obama per spartirsi quel che resta dell’occidente e dell’Italia. Ipotesi affascinante in un mondo che cambia così rapidamente, le stesse proiezioni Oecd per i prossimi 20 anni, ci dimostrano che l’Europa e l’Italia con altri Paesi saranno ridotti alla povertà, al sottosviluppo, al declino inevitabile. Può essere credibile che la stessa Europa scommetta tutto il proprio futuro su schemi del passato, il legame transatlantico, con gli Usa ormai divenuti ostaggi degli acquirenti del proprio debito sovrano, in primis la Cina?

E’ possibile, questo spiegherebbe la tenace volontà di Obama di imporre non solo accordi commerciali ma anche “modi di vivere” politicamente corretti al maggior numero di stati della Eu. Amo così tanto la storia degli Usa e di molti suoi presidenti che fatico ad ammettere che la politica estera di Obama (l’esempio delle primavere arabe è sotto nostri occhi) e la sua volontà neocolonialista sono una brutta parentesi pericolosa.
La classe dirigente europea, di qualunque famiglia politica, si presenta debole e veramente poco carismatica, la caratteristica comune è la mancanza di prospettiva e di futuro.

Questo scenario rafforza la mia idea, sulla permanenza e sul rilancio di Berlusconi alla guida dei moderati italiani. Lui è portatore di caratteristiche diverse anche nello scenario dei leader europei, non ama Fmi e Commissione, è amico degli Usa ma lo è anche della Russia e della Turchia.
Nella famiglia dei Popolari europei, obiettivamente, Berlusconi è quasi unico. Negli ultimi anni, tuttavia, per ragioni e con caratteristiche diverse, si sono rafforzate le anime identitarie e anti-burocratiche nella stessa famiglia popolare.

Forza Italia Futura? Non penso lo sarà in senso politico, forse Montezemolo potrà dare una mano a rilanciare un soggetto del centrodestra, ma dobbiamo prendere atto della scarsa cultura liberale in Italia. Taluni scambiano il pensiero liberale solo con la libertà assoluta del mercato (ovviamente per gli altri e che non tocchi i propri interessi), altri immaginano di indossare la divisa liberale solo perché condividono alcune sue derivazioni spurie anarcoidi, altri lo fanno solo per non dirsi cristiani. Questo non è un problema da poco, su cui nel medio periodo, un soggetto di centro destra deve riflettere.

La generazione attuale, quella che definiremmo classe dirigente dei partiti politici italiani, non ha ancora sciolto i propri dilemmi esistenziali, ancor prima che politici. Taluni si arroccano in castelli, ormai ridotti a “case di caccia”, per il solo piacere di essere comunque padroni e potenti. Altri si dedicano esclusivamente a tatticismi per salvaguardare non idee o tradizioni ma persone delle proprie corti. Altri ancora, dopo aver sofferto a lungo nella prima Repubblica, semplicemente vivono nello stesso schema di allora e ritengono che debba essere il loro “turno”.

Caro direttore, forse ho aggiunto più confusione che chiarezza al tuo generoso dibattito.
Voglio rassicurare te e i lettori che non c’è nessuno spirito di rancore nelle mie parole o pensieri nei confronti di alcuno. Ho spesso avuto modo di apprezzare e anche di litigare pubblicamente con Berlusconi e membri dei suoi Governi, l’ho sempre fatto con assoluta lealtà e genuinità.
Penso però che un ultimo sussulto al timone della barca dei moderati, proprio per le acque perigliose e sulle priorità già indicate da molti intervenuti in questo dibattito, a cui aggiungerei solo una nuova e decisa politica famigliare, sia necessario e sia indispensabile che venga fatto proprio da Silvio Berlusconi.

Una nuova Forza italia? Perché no, non mi impicco ai nominalismi, preferirei che si guardasse la merito delle priorità e alla qualità delle persone chiamate ad attuarle.



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