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Perché la generosa Bank of England di Carney fa borbottare la City

Il neogovernatore della Bank of England Marc Carney scende in piazza a Londra, rassicurando la City ma non troppo. Sceglie di dare una svolta comunicativa all’istituto svelando ai mercati le “forward guidance“, le indicazioni della futura politica monetaria britannica, seguendo la scia della Bce e della Fed. Ma non si lega le mani come ha fatto il governatore statunitense Ben Bernanke, costretto a pesare ogni parola con i mercati.

Non solo, come Bernanke Carney vincola, per la prima volta a Londra, il programma di acquisto di titoli pubblici (Quantitative Easing – QE) al tasso di disoccupazione, ma, proprio come Mario Draghi alla Bce, con un occhio fisso all’inflazione (inflation targeting), una cui impennata potrebbe far saltare i programmi di Threadneedle Street. I soli li avrete, dice in sostanza ai broker della City, ma le promesse di Carney restano vaghe. E così i mercati si tranquillizzano, pur continuando a mugugnare.

La soglia della disoccupazione

I tassi di interesse nel Regno Unito saranno legati al livello di disoccupazione, ha annunciato Carney, presentando a Londra un rapporto sulle nuove politiche della banca centrale. I tassi rimarranno quindi bassi, al minimo dello 0,50%, sino a quando la percentuale di disoccupazione non raggiungerà la soglia del 7%. Attualmente è al 7,8%, ma il governatore si è riservato il diritto di non rispettare questa indicazione nel caso in cui l’inflazione dovesse sfuggire di mano e aumentare troppo.

La tempistica

Come annunciato oggi da Carney, lanciando una politica rivoluzionaria nella storia della Bank of England, con una disoccupazione al di sopra del 7% i tassi di interesse resteranno allo 0,5% e verranno modificati solo nel caso in cui l’inflazione dovesse andare fuori controllo o ci dovesse essere un chiaro rischio per la stabilità finanziaria del Regno Unito. Secondo le previsioni della BoE, la banca centrale si aspetta che la disoccupazione scenda al 7,1% entro il terzo trimestre del 2016, implicando quindi un mantenimento dell’attuale politica monetaria per i prossimi tre anni. Per Carney, una riduzione dal 7,8% al 7% significa 750 mila nuovi posti di lavoro.

Il fattore inflazione

Lo spostamento su questa soglia rappresenta un’altra innovazione per Carney, a distanza di un solo mese dalla successione al’ex governatore Mervyn King. Con l’economia che mostra segnali di ripresa, la banca centrale ha dichiarato che la nuova tattica ridurrà il rischio di un aumento “prematuro” dei tassi nel medio termine garantendo così la ripresa economica. Secondo la BoE l’inflazione calerà lentamente dal 2,9 di giugno al 2% verso il quarto trimestre del 2015, un outlook che si basa sulla previsione che i tassi e il programma di Quantitative Easing resti invariato.

Le stime sul Pil

Nel Regno Unito una “nuova ripresa economica è in corso” ma è lenta e servirà ancora tempo per tornare ai livelli economici pre-crisi, ha spiegato Carney, che prevede una crescita del Pil britannico dello 0,6% nel terzo trimestre dell’anno. La banca centrale pensa che il Paese possa raggiungere una crescita annuale del 2,6% in due anni di tempo.

La scelta delle forward guidance

Ma la vera sfida del neogovernatore di Threadneedle Street è stata l’illustrazione del suo piano per impedire che i costi crescenti per i finanziamenti allontanino la ripresa economica. Carney e il suo team della Bank of England, evidenzia Reuters, hanno scelto l’idea di fornire un quadro più chiaro su quanto a lungo l’istituto intenda mantenere i tassi al minimo. Un numero crescente di banche centrali sta infatti fornendo ai mercati queste “forward guidance” sulle loro mosse per riportare in salute l’economia dopo i danni della crisi finanziaria.

I commenti, tra previsioni e incertezza

“La ripresa potrebbe presto fermarsi se i tassi dei mutui si alzassero, perciò il compito della Bank of England (BoE) è ora usare le guidance per assicurare che gli stimoli monetari non siano interrotti in modo prematuro”, ha detto Rob Woood, ex economista della Boe adesso alla Berenberg Bank. 

“Si tratta di una guidance molto debole, soggetta a troppe condizioni”, ha spiegato a Reuters Ned Rumpeltin, a capo di Standard Chartered Plc di Londra. “Ci sarà da lavorare ancora di più per cambiare le aspettative dei mercati sui tassi se ci fossero dei miglioramenti” nell’economia, ha sottolineato.

I fondi del QE di Londra

Threadneedle Street ha sottolineato di essere pronta a espandere di nuovo il suo programma di acquisto di titoli se necessario e di voler reinvestire gli interessi sui titoli di Stato nel fondo da 375 miliardi di sterline. “Fino a quando il livello indicato sulla disoccupazione non sarà raggiunto, non intendiamo ridurre lo stock di acquisti di titoli previsti”. Non solo i fondi, sono anche i ma e i però a restare abbondanti.


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