Non è una battaglia personale quella di Cecile Kyenge, il ministro per L’Integrazione lo ribadisce ogni volta che può. “In questi ultimi giorni mi hanno fatto sentire colpevole perché sono nera, perché sono donna, perché sono nata all’estero, ho studiato e ho rotto il tabù di non rispettare gli stereotipi, colpevole di tante cose. Ma siccome la pensiamo tutti uguale allora devo dire che siamo tutti colpevoli”.
Lo ha fatto anche a Modena all’inaugurazione della festa del Pd, sfogandosi dopo gli attacchi feroci che le sono stati rivolti, soprattutto dalla Lega. “Non dobbiamo lasciare che questi insulti rimangano impuniti o passino come routine. Modena ha dato una risposta forte e qui ringrazio tutti voi”. “Chi ha voluto non far riconoscere la mia persona come ministro della Repubblica, da qui noi diamo questa risposta: io sono ministro della Repubblica italiana”.
Kyenge da ministro ha un obiettivo che è più di un sogno: riconoscere il diritto di cittadinanza agli stranieri nati in Italia. Un traguardo imprescindibile anche per il suo partito, il Pd, per il bene di tutto il Paese. “Non fare riuscire questa riforma non è la sconfitta di Cecile ma una sconfitta nostra, dovremo lavorare insieme”.