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Come rendere l’Italia un paese competitivo e giusto

Cari amici, io cerco di fare una proposta per ridare all’Italia una vivibilità e una efficienza in un mondo molto competitivo.
Premesso che agli italiani va restituito:
– il diritto di scegliere chi governerà, per il periodo stabilito dalla legge, la nazione con l’elezione diretta (se necessario col doppio turno) del Capo dello Stato con forti poteri esecutivi nel rispetto delle leggi vigenti
– la riduzione dei partiti con elezione dei rappresentanti del Parlamento con collegi uninominali a doppio turno dove necessario;
– l’eliminazione del BICAMERALISMO PERFETTO attuale dando al Senato la rappresentanza delle autonomie locali rispetto allo Stato.

1) Io al primo punto pongo la adozione di quello che è il “comandamento” del mondo anglosassone:
“TUTTO E’ LECITO SALVO QUANTO ESPRESSAMENTE PROIBITO” in contrasto con la logica italiana che vuole:
“TUTTO PROIBITO SALVO QUANTO CONSENTITO DA LEGGI E REGOLAMENTI” di Stato, Regioni, Province e Comuni (e dalle loro eventuali sottosezioni). Dando troppo potere alle burocrazie soffocanti.
2) Al secondo punto pongo la riduzione delle imposte e tasse eliminando troppe “PRESTAZIONI GRATUITE” che costano al contribuente molto più di quello che pagherebbe di persona: in questo caso va solo garantita l’assistenza a quei cittadini che versano in comprovate situazioni di indigenza.
3) Poi al terzo posto metterei tutti i privilegi che fanno troppi personaggi al di sopra della norma che “la legge è uguale per tutti” dando al termine LEGGE un senso più ampio comprendente il fatto che i privilegi a pochi, pagati da tutti, alterano l’uguaglianza dei cittadini.
Dobbiamo evitare quello che, nel modo popolare di dire, si esprime con: “CI SONO CITTADINI CHE SONO PIÙ UGUALI DEGLI ALTRI”. Parlo dei “Pensionati d’oro”, dei politici strapagati e via dicendo.

Adesso aspetto da voi una integrazione o una critica a questo mio sogno.



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