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De Laurentiis nuovo “Sindaco” Napoli. Ma perché nessun partenopeo nello squadrone?

Tanti, e meritati, applausi al nuovo e molto costoso Napoli di don Aurelio de Laurentiis.
Ma un evidente neo: solo un italiano, Maggio, pupillo di Mazzarri, nella formazione, che “don Rafè” Benitez ha schierato contro il Bologna.
Il gioiellino fatto in casa, Insigne, è entrato solo a metà del secondo tempo.
Ma spicca, e intristisce, la panchina, toccata a Paolo Cannavaro, capitano di lungo corso, dai tempi cupi della serie C uno fino agli splendori della Champion’s e della Coppa Italia, targati Mazzarri.
Certo, the football is business.
E, dunque, nessuna sorpresa che, nell’ambizioso squadrone, varato dal Presidente-la cui popolarità ha surclassato, quella molto bassa, del Sindaco, don Gigino de Magistris-siano rappresentati tanti Paesi, con prevalenza del Sud America e della Spagna, Ma sarebbe ancora più bello e significativo, per la società campana e per il calcio italiano, che nei “mille colori” di Napoli, cantati da Pino Daniele, non venisse cancellato proprio quello, autenticamente partenopeo,  di Cannavaro. Che, con il fratellone Fabio, campione del mondo, ha tirato i primi calci ad un pallone, come tanti scugnizzi, nelle piazze e nelle strade intorno allo stadio San Paolo, domenica gremito e festante.



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